Monza, non dava tregua all’exA processo in tribunale a Lecco

Monza – Non aveva accettato che la sua storia di amore potesse finire, tanto da tentare in tutti i modi di riconquistare la sua ex compagna. Comprese le maniere forti, secondo il racconto della ragazza – una venicinquenne residente nell’Oggionese, in provincia di Lecco – che si era prima rivolta a un avvocato (il legale Stefano Pelizzari) e poi aveva formalizzato la denuncia nei confronti dell’uomo, un trentenne che vive nei pressi di Monza. Pesanti le accuse avanzate dalla donna. Ai militari ha raccontato di pedinamenti, telefonate ripetute a tutte le ore, minacce di morte rivolte anche ai genitori. E anche l’intercettazione e il controllo della posta che la ragazza riceveva via e-mail per un lungo lasso di tempo: dal febbraio al settembre dello scorso anno.Tanto che i familiari per qualche tempo hanno persino assunto delle guardie del corpo, spaventati per quello che stava succedendo. Una vero e proprio caso di stalking, almeno così come lo prevedono le nuove norme. Che però non erano in vigore al momento della denuncia, e così nel processo iniziato ieri, mercoledì, i capi di imputazione a carico del trentenne sono quelli della violazione della corrispondenza, molestie, minaccia e violenza privata. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Luca Ricci del foro di Monza, era stata disposta anche la misura dell’obbligo di dimora, una misura che il suo legale ha tentato inutilmente di fare revocare durante l’udienza di ieri mattina davanti al giudice Paolo Salvatore. Il giudice ha infatti respinto la richiesta, aggiornando l’udienza al prossimo 15 luglio, quando verranno sentiti i testi indicati dalla pubblica accusa. La ragazza si è costituita parte civile.