Monza, nel futuro Philipsc’è il cambio della sede

Monza, nel futuro Philipsc’è il cambio della sede

Monza – La Philips sta valutando la possibilità di cambiare sede. Non è ancora detto se si sposterà da Monza o meno, certo è che il quartier generale di via Casati non è più adatto alle esigenze dell’azienda.

La dirigenza sta valutando la possibilità di rimanere in zona per non creare disagio ai 750 dipendenti, di cui la maggior parte abita in zona e non vedrebbe di buon occhio un trasferimento in una sede lontana. Roberto Lisiot, direttore della Philips, che sta seguendo in prima persona questo progetto, spiega la situazione: «Monza è una sede storica per la Philips, la soluzione attuale però non è confacente ad una realtà innovativa come la nostra, per questo c’è l’aspirazione di avere una sede più moderna e stiamo valutando una sistemazione più innovativa di via Casati».

La scelta della nuova sede non è una valutazione facile da fare per una realtà imprenditoriale così importante e che ha ricadute occupazionali di un certo tipo a Monza e in Brianza: «Nella scelta stiamo considerando l’impatto sui dipendenti, c’è attenzione in questo senso e vogliamo anche essere attenti a valutare bene le opportunità che potrebbe offrire il territorio, se ce ne fossero di ragionevoli le valuteremo volentieri» continua Roberto Lisot.

La Philips non vuole lasciare Monza a tutti i costi, la sua permanenza, però, è legata alla possibilità di sviluppare una sede in tempi brevi (uno o due anni). Contestualmente Silverio Clerici, assessore all’Urbanistica da tempo cova l’idea di un polo tecnologico di alto livello nella zona di viale Campania/via Philips. Qui si potranno concentrare le aziende che lavorano in questo settore di alta tecnologia, contribuendo alla rinascita industriale di Monza, che negli ultimi decenni ha visto chiudere molte delle proprie eccellenze industriali. La zona di via Philips interessata all’intervento ha una superficie di 134mila metri quadrati e, all’interno della variante al piano di governo del territorio è classificata come Ambito 24 destinato a “industriale e produttivo avanzato”. Questa potrebbe essere una valida soluzione per la Philips? «I canali di comunicazione sono aperti con il Comune e l’azienda è disposta a valutare questo tipo di opzione, ma non siamo disponibili ad accettare le lungaggini dei tempi della pubblica amministrazione, se possiamo restare a Monza in un contesto del genere siamo contenti, ma soltanto se si ragiona in tempi ragionevoli».

Clerici è disponibile ad accelerare i tempi: «Ho già parlato con il sindaco e siamo disposti ad un confronto per accelerare i termini della pianificazione attuativa per mantenere la Philips a Monza». Pare che per portare in porto l’operazione si debba valutare un operatore privato (ci sarebbero un paio di candidati) che presenti un progetto condiviso anche dal punto di vista economico con la Philips per insediare qui la nuova sede. E non è detto che questa operazione sia semplice.
Andrea Trentini