Monza, l’industria brianzolarecupera produzione e fatturato

Monza – Nel quarto trimestre del 2010 si fanno più chiari i segnali di ripresa per l’industria manifatturiera della Brianza. Si registra infatti una variazione positiva nella produzione, a livello congiunturale, segnando un +1,3% rispetto al trimestre precedente, sia tendenziale, attestandosi a +5,3% rispetto al IV trimestre 2009. Complessivamente nel 2010, dal +2,3% del primo trimestre dell’anno, la variazione tendenziale della produzione è salita fino al 5,2% del secondo, scendendo al 4,7% nel terzo e registrando la miglior performance dell’anno nel quarto trimestre, segnando + 5,3 %.

Positivi anche i dati sul fatturato, in miglioramento rispetto al trimestre precedente: l’andamento della variazione congiunturale del fatturato totale, a prezzi correnti, destagionalizzato, sale al +1,6%, con la quota del fatturato estero sul totale in crescita (e pesa il 35,1%). Anche la variazione tendenziale del fatturato a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi, registra un aumento rispetto allo stesso trimestre del 2009, attestandosi al +6,1%. Segnali incoraggianti arrivano dagli ordini, per i quali si registra una variazione tendenziale del +4,5%. E gli imprenditori brianzoli guardano con più fiducia al 2011: si registra un ulteriore aumento di coloro che si attendono un miglioramento dei livelli produttivi (36,5%). Segnali ottimistici arrivano anche dagli investimenti: oltre la metà degli imprenditori brianzoli (il 54%) ha realizzato investimenti nel 2010 e 7 su 10 prevedono di aumentarli nel 2011. L’occupazione resta ancora la variabile più critica: nel IV trimestre del 2010 il saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita nel mondo del lavoro è infatti negativo (-2,1%), dato che evidenzia ancora una volta la difficoltà di ripresa del mondo del lavoro. Diminuisce la percentuale di aziende che fa ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, passando dal 16,4% al 15,3%.

“La ripresa è partita ma è ancora a macchia di leopardo – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – riguarda alcuni settori, alcune imprese globali ma ci sono ancora imprese, dalle piccole attività artigianali fino ad arrivare alla piccola impresa manifatturiera, che fanno fatica. Ecco perché ho un po’ di preoccupazione nel pensare che questa ripresa possa essere anche una ripresa dell’occupazione: finché il livello di crescita non sarà continuo e diffuso l’occupazione non potrà venire. Per questo credo dobbiamo riconoscere al governo e alla Regione l’importanza degli interventi fatti sugli ammortizzatori sociali, soprattutto quelli in deroga, e ora dal governo ci aspettiamo misure che rimettano in circolo un po’ di capacità produttiva per il sistema delle imprese e redditi per le famiglie. Dobbiamo tenere altresì presente che le imprese non chiedono contributi diretti, non vogliono essere sostenute con un accanimento terapeutico, ma chiedono fattori competitivi di base: da soggetti utili per l’internazionalizzazione a una pubblica amministrazione più vicina alle imprese e meno ostativa, dalle infrastrutture alle grandi opere. Se riusciamo a lavorare tutti insieme su questa partita – Camera di commercio, istituzioni e associazioni di categoria – probabilmente riusciremo a traghettare oltre la crisi tutte le imprese, rafforzandole e rendendole più competitive.”

“I dati – ¬ osserva il Presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – testimoniano l’avvio di una fase congiunturale migliore, caratterizzata da un respiro più ampio degli ordini e dal miglioramento complessivo delle aspettative. Non possiamo purtroppo fare previsioni più certe sull’intensità e la durata di questa ripresa perché la crisi ci ha ormai abituati ai suoi improvvisi ritorni e alle sue frenate. In questo momento, per il nostro tessuto di piccole e medie imprese credo sia particolarmente importante lavorare ad una maggiore patrimonializzazione e consolidamento della struttura aziendale per avere la forza di perseguire obiettivi di sviluppo, in particolare sui mercati esteri, che si confermano come i più dinamici. Ci sono nuovi strumenti, come il Fondo italiano di investimento, che siamo stati fra i primi a presentare nel sistema-Confindustria la settimana scorsa, che è stato pensato proprio per sostenere l’affermazione internazionale delle piccole e medie imprese. Come Associazione, siamo impegnati a favorire anche la crescita culturale necessaria per utilizzare con maggiore consapevolezza l’ingresso temporaneo di capitali esterni secondo principi e finalità formalizzati e condivisi fra le imprese familiari e gli investitori. Il tessuto delle piccole e medie imprese brianzole ha resistito alla dura crisi economica grazie alla tenacia degli imprenditori, alla bontà delle idee, alla qualità dei prodotti e al duro lavoro quotidiano. In questo contesto, appare fuori luogo addossare alle imprese il costo aggiuntivo della festa dell’Unità di Italia, proclamata per il 17 marzo. Anche Confindustria Monza e Brianza, facendosi interprete delle istanze avanzate da numerose imprese associate, chiede dunque che il tricolore e l’unità d’Italia vengano doverosamente festeggiati senza influire negativamente sulla produttività delle imprese. ”

PRODUZIONE INDUSTRIALE Buoni i risultati a sostegno della fase di ripresa dal quadro tendenziale, dove rispetto allo stesso trimestre del 2009 la variazione della produzione, corretta per i giorni lavorativi, si attesta a +5,3% (era +4,7% nel 3° trimestre 2010). In media annuale la produzione industriale tendenziale corretta per i giorni lavorativi è aumentata del 4,4%. Positiva anche se meno brillante la dinamica congiunturale (destagionalizzata con media mobile a 4 termini) della produzione industriale brianzola che, nel quarto trimestre 2010 si mantiene positiva, ma pressoché stabile, attestandosi a +1,3%. A livello dimensionale, sono le piccole e medie imprese a registrare incrementi minori, mentre tengono di più le grandi imprese. Dall’osservazione dell’evoluzione dei principali settori brianzoli, rispetto al IV trimestre 2009, emerge che la produzione risulta in crescita in particolare per la meccanica (+6,6%), mentre per il legno-mobilio si registrano risultati positivi, ma più contenuti (+1,5%).Il costante miglioramento della produzione trova riscontro in una serie di indicatori economici ad essa collegati: il tasso di utilizzo degli impianti cresce attestandosi al 67,4%, ma anche le ore lavorate per addetto crescono notevolmente (da 374 del 3° trimestre a 414 del 4° trimestre 2010).

FATTURATO L’andamento della variazione tendenziale del fatturato totale a prezzi correnti è in linea con l’andamento della produzione industriale delle imprese. A confermare la situazione di miglioramento del quadro economico locale, il valore del fatturato totale a prezzi correnti, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, si attesta a +6,1%. In media annuale il fatturato totale tendenziale è aumentato, passando dal -11,4% del 2009 al +4,7% del 2010. Anche la variazione congiunturale del fatturato totale, a prezzi correnti, destagionalizzato, sale all’1,6%, con la quota del fatturato estero sul totale in leggera crescita (35,1%).

ORDINI Dagli ordini, indicatori che anticipano la dinamica della produzione e del fatturato, arrivano segnali incoraggianti per il futuro. Sia sul versante degli ordini interni che esteri il quarto trimestre 2010 registra andamenti positivi: la variazione tendenziale degli ordini totali (deflazionata e corretta per i giorni lavorativi) si attesta a +4,5% (era +3,5% nel 3° trimestre 2010). Anche rispetto al trimestre precedente la situazione è incoraggiante: gli ordini totali crescono registrando un +2%. Il dato è in linea anche con l’andamento dei giorni di produzione assicurata per il prossimo trimestre che registra una crescita, passando da 33,5 a 50,3.

OCCUPAZIONE A fine anno l’occupazione resta la variabile più critica, anche a causa del ritardo con cui il mercato del lavoro si adegua rispetto all’andamento della produzione. Il -2,1 del saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita dal mercato del lavoro evidenzia la situazione di incertezza sul piano occupazionale, contraddistinto da un più elevato tasso di uscita dal mercato del lavoro. In lieve miglioramento la Cassa integrazione guadagni per quanto riguarda la percentuale di aziende che ne fanno ricorso (da 16,4% a 15,3%), mentre la quota percentuale sul monte ore trimestrale, nell’ultimo periodo considerato, è aumentata attestandosi al 3,5%.

ASPETTATIVE Le aspettative degli imprenditori per il primo trimestre 2011 confermano la tendenza al miglioramento già espressa nei trimestri precedenti, facendo intravedere una prospettiva positiva per l’andamento dell’anno appena iniziato. Sul versante della produzione, si registra un ulteriore aumento di coloro che si attendono un miglioramento dei livelli produttivi e contestualmente una riduzione degli imprenditori che esprimono giudizi negativi riguardo alla ripresa (rispettivamente 36,5% contro 9,4%).Migliorano anche le aspettative degli imprenditori sulla domanda, soprattutto quella estera, il cui saldo passa da 16,7 a 38,3 punti percentuali.Le aspettative sull’occupazione sono abbastanza stabili rispetto a quelle del trimestre precedente; migliora il numero degli imprenditori che si aspettano una ripresa e contestualmente diminuiscono coloro che si attendono un ulteriore peggioramento, anche se l’indicazione generale che emerge è che ci si trovi ancora in una situazione di incertezza rispetto al dato sulla produzione che invece fa intravedere chiari segnali di ripresa.