Monza, incendio allo SportingIl movente è una ritorsione?

Una ritorsione per motivi personali? Potrebbe essere questo il movente dell'incendio allo Sporting club di viale Brianza, il circolo della Monza bene la cui sede è stata data alle fiamme alle 4 del mattino del primo maggio.
Monza, incendio allo SportingIl movente è una ritorsione?

Monza – Una ritorsione per motivi personali? Potrebbe essere questo il movente dell’incendio allo Sporting club di viale Brianza, il circolo della Monza bene la cui sede, una prestigiosa villa a due piani di fronte all’ingresso principale del parco, è stata data alle fiamme alle 4 del mattino del primo maggio. A quasi un mese dal rogo che ha colpito gli ambienti più esclusivi della città in uno dei suoi luoghi-simbolo, gli inquirenti provano a fare chiarezza sulle indagini. Esclusi dagli investigatori i motivi di natura politica, ipotesi che era emersa nell’immediatezza del fatto in considerazione anche della giornata scelta per il rogo, quella appunto della festa del lavoro. Resta, aperta (anche se non è l’unica) l’ipotesi del gesto dettato da motivi personali nei confronti dei gestori del club, forse per questioni legate a contrasti di natura economica. Le indagini della procura di piazza Garibaldi e della squadra investigativa della Polizia di Stato, che continuano a ritmi serrati, restano comunque coperte dal segreto istruttorio, in attesa di sviluppi. Che quello dello Sporting fosse un rogo di natura dolosa, lo si è capito quasi subito, ma la conferma ufficiale è giunta dopo che i vigili del fuoco hanno consegnato la relazione relativa all’incendio sul tavolo del sostituto procuratore Stefania Di Tullio, che ha aperto un fascicolo per incendio doloso. Dalla caserma dei vigili del fuoco di via Mauri, hanno riferirito che focolai dell’incendio siano stati trovati in tre punti distinti, anche se le fiamme alla fine sono partite solo da due di questi. Non solo, tracce di benzina sarebbero state rinvenute lungo il muro di cinta della sede dello Sporting accuratamente ispezionato dagli agenti della polizia scientifica accorsi sul posto assieme ai mezzi dei pompieri. I malviventi avrebbero potuto rifornirsi presso qualche distributore per riempire le taniche di liquido infiammabile. Sembra però che gli accertamenti compiuti dagli investigatori presso i benzinai e le stazioni di servizio della zona non abbiano dato riscontri concreti. A dare l’allarme, verso le 4 del mattino del primo maggio, era stato un residente della zona. Nel giro di pochi istanti, si erano precipitati i mezzi dei vigili del fuoco da Monza, Milano e da vari distaccamenti brianzoli. All’occhio esperto dei pompieri, il rogo che aveva distrutto il piano terra e il sottotetto della villa di viale Brianza, era apparso di natura dolosa: «È rarissimo che un incendio accidentale si propaghi da due punti diversi», aveva dichiarato uno dei vigili intervenuti sul posto. Il rogo dello Sporting aveva ricordato quello del 2008 che aveva distrutto il Golf Club, altro luogo simbolo del jet-set brianzolo. In quel caso, si era trattato, però, di un corto circuito.
Federico Berni