Monza, il petrolio nel LambroDepuratore tornato a regime

Monza – Prima visita del comitato San Rocco al depuratore Alsi, dopo il disastro ecologico del 22-23 febbraio scorso. Il 27 marzo una delegazione dell’associazione di quartiere, facente parte del “tavolo” tecnico istituito per vigilare sull’impianto, si è recata a visitare la struttura. Si trattava della prima “ispezione” effettuata dopo i danni subiti dal depuratore a causa dello sversamento del petrolio nel Lambro. Ad illustrare ai rappresentanti del comitato la situazione è stato l’ingegner Enrico Mariani, responsabile dell’impianto. L’attenzione è stata puntata sulla zona collettori d’ingresso fognario e sulle vasche di desabbiatura e disoleatura, fermatisi per alcuni giorni a causa del disastro.

Gli impianti però sono tornati a pieno regime, conferma il verbale redatto dal comitato, mentre anche gli interventi in corso sono ad uno stadio avanzato, e parte dei macchinari (filtri a gabbia, coclee) è stato già consegnato. La conclusione dei lavori è prevista per il gennaio 2011, con uno slittamento di circa un mese rispetto a quanto previsto prima dell’incidente della Lombarda Petroli. Per quanto riguarda le vasche di decantazione primaria, il loro funzionamento è tornato alla normalità, dopo che una di esse era stata utilizzata come “serbatoio” di recupero per quanto riguarda il materiale sversato da Villasanta.

Prosegue secondo i tempi previsti, invece, la costruzione del nuovo edificio di alloggiamento della sezione di trattamento fanghi, la cui conclusione è prevista per l’autunno 2010, mentre per quanto riguarda le vasche di ossidazione, è stata conclusa la sperimentazione della insufflazione di ossigeno allo scopo di migliorare l’efficienza del processo; è in valutazione una nuova proposta di insufflazione senza l’ausilio di pompe, ma sfruttando la pressione del serbatoio di ossigeno. Proseguono normalmente anche gli interventi sui “digestori primari e secondari”, e la “zona ispessitore” (in manutenzione, da concludersi entro aprile) Si è infine riparlato del futuro della stazione Trattamento rifiuti speciali, chiusa dal giorno dell’incidente.

«Si resta in attesa della decisione della provincia in merito al suo futuro», confermano dal comitato, che ribadisce la necessità non solo di ripetere periodicamente le analisi microbiologiche e olfattometriche (e una volta ogni due-tre anni quelle fisico-chimiche), ma, soprattutto, di avere chiare risposte sul destino della sezione Trs. «Si tratta di conoscere la reale portata di un eventuale studio per trovare un sito di alleggerimento a nord dell’impianto allo scopo di ridurre il carico di lavoro gravante sul depuratore di San Rocco», chiosa il comitato.
Giuliano Da Frè