Monza, il direttore Giuseppe Spata«L’ospedale ha rotto gli argini»

Monza, dal San Gerardo al LazioSpata subcommissario alla sanità

Monza – «Io sono convinto che il Presidente troverà una collocazione per me». Il presidente è Roberto Formigoni, che per presiedere presiede la Regione Lombardia. E lui è Giuseppe Spata, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Gerardo, che Presidente lo pronuncia così: con la P maiuscola. Il punto è uno: a dicembre il suo contratto alla guida dell’ospedale scade e ha quasi 69 anni. Insomma: pronto per il congedo, direbbe qualcuno. Ma non lui.

Va in pensione, direttore?
Io non ci penso proprio, ad andare in pensione. Ho una voglia straordinaria di lavorare. E poi c’è il progetto del San Gerardo e tutto quello che abbiamo fatto. Per esempio? Per esempio il fatto che oggi questo ospedale ha un rapporto tra bagni e letti di uno a tre, mentre tre anni fa era di uno a nove. E poi i parcheggi videosorvegliati per i dipendenti. Ma sono soltanto dettagli: quello che conta sono i risultati dell’ospedale.

Li dica.
Solo quest’anno, nei primi nove mesi, siamo cresciuti del 20 percento in termini di produzione, cioè di prestazioni erogate. Il che significa che in tre anni abbiamo reuperato per attività tutto quello che non viene più calcolata per la Fondazione materno-infantile. In tre anni si può recuperare anche tutto quello perso con il Bassini. Questo è un ospedale che scoppia di salute. E i costi? L’anno scorso abbiamo prodotto 20 milioni più del tetto contrattuale con la Regione. Che ne ha riconosciuti circa 7 e mezzo.

E i 13 che mancano chi li ha pagati?
Noi. Come? Saggia amministrazione. Rientrando nelle spese. Vuol dire che riusciamo ad acquistare bene quello che serve. Un esempio: io verso la fine dell’anno so di poter strappare prezzi migliori ai fornitori perché in molti casi vogliono svuotare i magazzini. E allora compro e risparmio. E poi fornisco prestazioni.

Quindi promette di non rinviare interventi da novembre in poi per rispettare il tetto annuale…
Eccome: sarebbe follia. Il pubblico non può farlo. Anche perché rinviare un intervento è un costo in più, quello del prericovero, degli esami, dei letti. E non vogliamo averlo. Però dovremmo parlare dei costi standard: perché in Regioni diverse le prestazioni hanno costi differenti? Perché in Lombardia una protesi costa x e in Lazio Y? Quello che mi aspetto è che in Italia costino ovunque lo stesso prezzo, sarebbe un buon risultato per tutti. Così come il personale: al Sud esistono ancora sacche di ridondanza importanti. È un problema che va affrontato con urgenza.

E se poi finisce che le tocca tagliare?
Il punto è un altro: dobbiamo continuare a curare i sani? Se al pronto socorso arrivano 100mila persone all’anno, e ricovero il 10,5 percento di loro, sono 10.500 persone. Quando sono arrivato la percentuale era 12,8 percento. Siamo arrivati al 10,5 e significa che ricovero 2.300 persone in meno all’anno, quindi meno costi per l’ospedale. Ma si tratta di persone il cui ricovero era improprio, erano ricoverati sani. E i risultati di oggi sono i meriti di chi lavora al San Gerardo.

Poi arrivano le proteste di chi passa la notte al pronto soccorso…
Il pronto soccorso non è un posto in cui si possa programmare. Da noi quando si arriva si vede sul monitor quante persone ci sono e il loro codice. E poi Monza è una struttura di grande riferimento, arrivano molte persone e non solo quelle portate dalle ambulanze. Quello che mi sento di assicurare è che i tempi sono stati ridotti in maniera esponenziale. Ma non escludo che si possano verificare momenti di congestione.

Allora faccia di più.
L’ospedale ha bisogno di interventi per renderlo il più accogliente possibile, ma ancora non basterebbe per raccogliere l’aumento dell’attività cui siamo di fronte. Io dico che oggi Monza è tr gli ospedali più importanti al mondo. Non stiamo parlando di due o tre eccelleneze, ma di due o tre reparti importanti, perché tutte le altre sono già eccellenze. Emalogia adulti e pediatrica, oculistica, la clinica medica, ostetricia, cardiochirurgia toracica, ginecologia o rianimazione sono solo alcuni.

Traduzione?
La possibilità di ceare aree davanti all’avancorpo va nella direzione giusta. E sono certo di una cosa: l’attenzione del Presidente per il San Gerardo è reale. Stiamo unendo tutti gli interventi strutturali in una sola gara d’appalto nel 2011, con un obiettivo: mettere al meglio il monoblocco e creare ulteriori spazi. E il presidente della Regione ha dato la sua personale disponibilità affinché Monza abbia tutto quello che serve.

E quanto vale tutto quello che serve?
Il progetto è da 220 milioni di euro.
Massimiliano Rossin