Monza, i Giovani industrialispingono le reti di impresa

I Giovani di Confindustria Monza e Brianza spingono per la creazione delle Reti di impresa, unico strumento per affrontare oggi le sfide dei mercati esteri. In Italia ce ne sono 25, una in Brianza. Se ne parlerà in un conmvegno a fine marzo.
Monza, i Giovani industrialispingono le reti di impresa

Monza – Piccole è bello? Forse una volta. È una scossa quella che i Giovani di Confindustria intendono dare alle aziende brianzole, che dopo tre anni di crisi si stanno rendendo conto che per tornare a livelli di competitività antecedente al 2008 non possono andare avanti da sole. Soprattutto per confrontarsi con il mercato estero.

Ecco allora l’idea della Rete di impresa – introdotta formalmente nel 2009, 25 in tutta Italia, soltanto una a Monza e Brianza – che sarà presentata nella sede di Confindustria MB il prossimo 29 marzo. Si tratta di un vero e proprio contratto in stile anglosassone, poco prescrittivo e molto flessibile, inteso come accordo di scambio commerciale o associativo, che prevede l’esistenza di un patrimonio conferito o dedicato, di una governance, di un Programma di Rete che è un vero e proprio piano industriale e quindi di una sede e partita Iva unica. «Non vale più – ha spiegato il presidente dei Giovani di Confindustria Monza e Brianza Marco Colombo – l’assunto secondo il quale non serve essere grandi per avere profitti. Molte aziende lo credono ancora, ma non è così. La Rete di impresa nasce come un contratto tra diverse aziende che conferisce una dignità giuridica ad aggregazioni semplici».

La Rete di impresa è, dunque, un accordo che permette di evitare unioni complicate come le fusioni tra società, ma nello stesso tempo porsi formalmente il raggiungimento di un obiettivo comune, senza rinunciare all’autonomia della propria azienda. «C’è una certa resistenza culturale da questo punto di vista – ha sottolineato Francesco Ferri, vicepresidente Relazioni Esterne di Confindustria MB – per questo motivo le fusioni non vanno in porto: è un atteggiamento che mette in risalto l’attaccamento degli imprenditori alla propria azienda, e questo è anche positivo, poi però non riescono ad entrare nei mercati esteri: in Italia, infatti, l’80% delle aziende ha meno di dieci dipendenti e questo non permette l’internazionalizzazione.

In più le aziende troppo piccole non riescono a trovare le risorse per investire nell’innovazione e nello sviluppo». A Monza e Brianza la Rete di impresa esistente è composta da dieci aziende che si occupano di infrastrutture, sei del territorio, due della provincia di Bergamo e due di quella di Varese: «È una rete cross-provinciale – ha spiegato Colombo – che abbraccia imprese dello stesso settore, in cui tutti i titolari sono under 40: è necessario anche uscire dal territorio per cambiare marcia». Anche Ferri è d’accordo: «È necessario uscire dal concetto di territorialità, settorialità e temporaneità e il contratto di rete lo permette, destinando per il piano di sviluppo risorse specifiche».

Intanto i Giovani imprenditori di Confindustria Monza e Brianza si sono aggiudicati il primo premio per il progetto di marketing e comunicazione che più si identifica con i valori di Confindustria Nazionale. «Si tratta di un traguardo importante – ha spiegato Andrea Bianconi – vicepresidente al Marketing – Il nostro lavoro, partendo da una rosa di quaranta progetti, è stato selezionato dalla Commissione Nazionale per far parte dei quindici finalisti. L’aggiudicazione del premio è avvenuta dopo un’ulteriore selezione dei lavori da parte di una giuria composta da opinion leader esterni a Confindustria».
Luca Scarpetta