Monza, i clan si preparavanoa infiltrarsi nei grandi appalti

Monza, i clan si preparavanoa infiltrarsi nei grandi appalti

Monza – I clan della ‘ndrangheta sgominati dalla maxi operazione coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Milano e Reggio Calabria hanno tentato di mettere le mani sui cantieri per la realizzazione del nuovo Polo Istituzionale della Provincia di Monza e Brianza, cercando l’appoggio di politici locali. Lo documentano le carte della vasta inchiesta, che ha portato all’arresto, martedì scorso, di 304 persone, di cui ben 160 in Lombardia. Ad interessarsi dell’affare è Ivano Perego, lecchese, titolare della “Perego Strade”, società che sarebbe stata legata alla cosca della ‘ndrangheta degli Strangio, finito in carcere per associazione mafiosa. Lo scrive nell’ordinanza di custodia cautelare il Gip di Milano Giuseppe Gennari, rivelando un tentativo dell’impenditore di “avvalersi dei propri influenti appoggi politici per aggiudicarsi lo scavo”.

Perego, il 2 settembre 2009, contatta Egidio Cesare Roncon, dirigente della “Italiana Costruzioni”, la società che si è aggiudicata l’appalto per la realizzazione del nuovo Polo Istituzionale. “Perego – scrive il giudice – si propone per l’esecuzione dello scavo di Italiana costruzioni”. L’ordinanza riporta il dialogo intercettato tra i due. Perego: “Chiamo l’assessore della provincia di Monza, gli dico alla politica di dire: guarda che lo scavo lo deve fare Ivano lì”. Secondo il giudice, “l’assessore” citato da Perego sarebbe in realtà il consigliere comunale di Monza Rosario Adamo: “a causa dell’ingoranza di Perego, a volte viene indicato uin alcune conversazion come assessore, in altre addirittura come sindaco di Monza” precisa il Gip. Intermediario tra l’imprenditore lecchese e Adamo è Antonio Oliverio, ex assessore della Provincia di Milano indagato nell’inchiesta per corruzione e bancarotta. A lui “Perego comunica il suo imminente incontro con Adamo e manifesta poi l’intenzione di attivare quest’ultimo per indirizzare l’assegnazione dello scavo in suo favore”.

E qui entra nelle carte anche un altro politico. Domenico Pisani, ex assessore regionale. Scrive il giudice: “Oliverio approva l’incontro, prospettandogli l’opportunità di organizzare anche un futuro incontro con l’assessore, che potrebbe individuarsi in Pisani Domenico, che i due incontreranno il giorno successivo”. L’incontro avviene il 3 settembre 2009, presso la concessionaria Mitusubishi Autopisani di Vedano al Lambro, come documenta il Giudice. Attraverso Oliverio, Perego vuole procurarsi dei biglietti omaggio per il Gran Premio di Formula 1 che si correrà a Monza la settimana seguente. Per questo, si legge, “Oliverio propone a Perego di fare visita a tale Pisani”. Saputo della citazione del suo nome nelle carte dell’inchiesta, Pisani conferma di essere stato contattato, ma prende le distanze da qualsiasi coinvolgimento in affari illeciti. “Oliverio lo conosco perchè è stato assessore e come duemila altre persone mi ha contatatto per avere i biglietti del Gran Premio, che tra l’altrio io compro. Non ci vedo nulla di rilevante né dal punto di vista morale né giudiziario. Non abbiamo parlato di niente altro. Il resto, è assoluta fantasia. Mai parlato di altro”.
Paola Farina