Monza, Guardia di Finanza sottosfratto: ma il Comune non ci sta

La Guardia di Finanza sotto sfratto dall'Immobiliare Favilla, proprietaria di Villa Crivelli. La società milanese titolare dello stabile di via Manzoni ha notificato all'amministrazione comunale un atto di intimazione di sfratto per finita locazione.
Monza, Guardia di Finanza sottosfratto: ma il Comune non ci sta

Monza – La Guardia di Finanza sotto sfratto dall’Immobiliare Favilla, proprietaria di Villa Crivelli, sede delle Fiamme gialle monzesi. La società milanese titolare dello stabile di via Manzoni ha notificato all’amministrazione comunale un atto di intimazione di sfratto per finita locazione e contestuale citazione davanti al Tribunale di Monza in quanto è il Comune che paga l’affitto di Villa Crivelli in base a un accordo di programma firmato nel 2001. La Guardia di Finanza (e l’amministrazione) intendono opporsi a questo provvedimento: tutti davanti al giudice il 5 luglio prossimo, a meno che prima di questo termine non si trovi una soluzione concordata.
I problemi nascono dai ritardi nella costruzione della nuova caserma della Fiamme gialle nel futuro Polo istituzionale nell’area della ex caserma IV Novembre. All’interno dell’area, nei pressi del Rondò dei Pini, che dovrà diventare il punto di riferimento di tutte le istituzioni di Monza e provincia, è prevista infatti la nuova sede della Guardia di Finanza, che avrebbe già dovuto entrare in funzione, secondo l’accordo di programma firmato nel 2001.
L’accordo, firmato dall’allora giunta comunale, prevedeva la costruzione della nuova sede nel giro di cinque anni e il Comune si impegnava, quindi, a pagare per quella durata di tempo l’affitto (180mila euro all’anno) per l’attuale sede di via Crivelli, in attesa del trasferimento. Il contratto di locazione che lega la Guardia di Finanza a Villa Crivelli è dunque scaduto da anni e negli ultimi mesi si è intavolata una trattativa tra Comune e il privato per l’acquisto dell’immobile. Il privato chiede 11 milioni di euro, il Comune risponde con 8, cifra suffragata da una perizia dell’Ufficio tecnico erariale (Ute). La trattativa, per queste “divergenze di vedute” sul prezzo dell’immobile, però, si è arenata da tempo. L’intenzione del privato è quella di stringere i tempi: l’Immobiliare Favilla, infatti, spinge per trovare al più presto una soluzione.
Secondo l’avvocatura comunale, che si è opposta allo sfratto, l’Immobiliare avrebbe notificato una disdetta del contratto di locazione tardiva e ribadisce che il Comune ha sempre pagato l’affitto. Nella delibera con la quale si ribadisce l’intenzione ad opporsi alla richiesta di sfratto si legge: «Le affermazioni contenute nell’atto di intimazione allo sfratto per finita locazione sono inesatte, è opportuno costituirsi nel suddetto giudizio con atto di intervento ad adiuvandum dell’opposizione che verrà fatta dalla Guardia di Finanza».
Andrea Trentini