Monza, già 15 le patenti ritirateLa dura legge del nuovo Codice

Monza, già 15 le patenti ritirateLa dura legge del nuovo Codice

Monza – Fino ad ora nessuno si è lasciato andare a proteste eclatanti. I più sgranano gli occhi allibiti, ma alla fine si piegano senza troppe difficoltà all’inesorabile macchina della legge. Certo la nuova norma che sancisce il ritiro immediato della patente in caso di incidente da cui derivino alla controparte lesioni personali, dovute ad una violazione accertata delle norme del codice della strada, rischia davvero di avere effetti dirompenti, e di accendere gli animi di qualche automobilista dotato di meno self-control.
Nel solo comune di Monza, dal 13 agosto, sono già almeno quindici le patenti ritirate (in un caso sull’asfalto è rimasta una vittima), con le relative pratiche inviate agli uffici della Prefettura. Ed era agosto, con le strade deserte. Il traffico, quello vero, deve ancora scoppiare. Inevitabile l’incremento dei sinistri, e l’aumento esponenziale di lavoro per gli addetti delle varie polizie locali e degli impiegati della Prefettura addetti al ricevimento di queste pratiche, «rimasti sempre in tre», secondo quanto fanno sapere dal comando della polizia locale di via Mentana.

 Basta anche un banale tamponamento, con colpo di frusta (più o meno veritiero) del tamponato, e si rischia di restare appiedati all’istante. Uno degli ultimi esempi risale a lunedì, poco dopo mezzogiorno, all’incrocio tra le vie Ferrari e Rota. La manovra imprudente di svolta a sinistra di una Smart condotta da un 41enne, ha provocato la caduta di un uomo di 62 anni, in sella ad uno scooter Piaggio. Quest’ultimo ha riportato delle ferite a seguito della caduta. Risultato: centauro condotto all?ospedale in codice giallo, patente ritirata all’automobilista. Per quanto tempo? Qui comincia il solito giallo all’italiana.

 La polizia locale ha dieci giorni di tempo per inviare la pratica all’ufficio della prefettura. Nel frattempo la patente è sospesa. Una volta che le carte arrivano in prefettura, si aprono diverse possibilità, dall’obbligo di revisione della patente (tornare sui libri e rifare gli esami), alla revoca, alla sospensione per un termine che può essere di trenta giorni, come più lungo o più breve. «Discrezionale e non perentorio», secondo quanto riferiscono dagli uffici dei vigili di Monza. Con tutta la mole di fascicoli che prevedibilmente affolleranno la Prefettura (con tanto di verbali e referti medici scritti a mano, e per questo non sempre di immediata comprensione), «il rischio è che passi un mese senza che sia stata presa la decisione».

All’automobilista o motociclista che sia è data anche la possibilità di fare ricorso entro quindici giorni dal ritiro al giudice di pace, che dovrà trovare un buco nel calendario per fissare l’udienza. Sempre meglio, ora più che mai, prestare la massima attenzione al volante.
Federico Berni