Monza, fuori dall’autodromosi conferma l’esercito dei bagarini

Monza – Come ogni anno il bagarinaggio spopola a Monza. Le vie d’accesso all’autodromo sono disseminate di venditori abusivi che comprano e vendono biglietti. I prezzi di acquisto e di vendita sono ovviamente ben diversi. Per le giornate di venerdì e sabato i prezzi di acquisto di un biglietto per il prato vanno dai 20 ai 30 euro, mentre i prezzi di vendita sono ben superiori a 100 euro. Questa manifestazione è una manna per un esercito di venditori che spesso viene da molto lontano: «questa è una delle manifestazioni di maggior richiamo economico a livello italiano» dice un bagarino nei pressi di un’entrata dell’autodromo.

I bagarini, che girano spesso con cartelli al collo “vendo compro”, comprano i biglietti molti mesi prima dell’inizio della manifestazione e li rivendono poi a quasi il doppio del prezzo. Un biglietto per la curva Ascari, ad esempio, può arrivare a costare anche 600 euro (quando il prezzo di vendita ufficiale è di 370 euro. Chiaramente in questi casi sta all’abilità dell’acquirente trattare sul prezzo: i bagarini sono disposti a scendere anche di diverse decine di euro. I biglietti più venduti sono quelli per il prato, più economici, ma si può trovare di tutto a parte la tribuna centrale che è la più difficilmente “piazzabile”.

L’attività di bagarinaggio è ormai ritenuta fisiologica in queste manifestazioni: si vedono venditori “abusivi”, infatti, proprio nei pressi dei principali accessi all’autodromo e in molti casi i bagarini lavorano proprio vicino alle forze dell’ordine che ne tollerano la presenza (essendo anche troppo impegnati nella gestione del traffico, attività che in questi casi risulta essere sempre problematica).
Andrea Trentini