Monza e il distributore nel ParcoTanti misteri dal costo di 2 milioni

Sarà situato vicino all'ingresso di Santa Maria delle Selve. E costerà 2 milioni di euro. Ma chi finanzierà il progetto? Sapio e Sol, due multinazionali con sede a Monza, sembrano interessate.
Monza e il distributore nel ParcoTanti misteri dal costo di 2 milioni

Monza – Sperimentare nuovi combustibili all’idrogeno, ma anche incoraggiare l’utilizzo di carburanti alternativi come metano e gpl: queste sono, secondo i promotori del progetto, le caratteristiche del distributore all’interno del parco. Le frontiere dello sviluppo tecnologico dei carburanti alternativi offrono, infatti, grandi possibilità agli operatori del settore e ai ricercatori. Per quello che è dato sapere il distributore nel parco dovrebbe occupare una superficie di circa 8.800 metri quadrati nei pressi dell’ingresso di Santa Maria delle Selve (Biassono), tra la piscina e il campeggio.

In quest’area si dovrebbero installare delle colonnine che forniranno gas metano, idrometano (a percentuale variabile) e idrogeno (liquido e gassoso). Ci sarà anche una colonnina per macchine elettriche. Oltre ai distributori verrà costruito un piccolo edificio ad uso del gestore dell’impianto. La scommessa si gioca attorno all’utilizzo dell’idrogeno, gas sul quale verranno condotte delle sperimentazioni per ricavare i carburanti del futuro: da qui la vocazione “sperimentale” dell’impianto.

E’ immaginabile che Sol, società con sede a Monza che produce e distribuisce (tra gli altri) anche l’idrogeno, venga coinvolta nel progetto e anche Sapio (azienda concorrente) ha dimostrato di apprezzare l’idea del distributore di idrogeno nel parco. Sias, la società che ha proposto il progetto (ed è anche quella che ha in gestione l’Autodromo), in cambio provvederà alla sistemazione dell’area del campeggio e della piscina e per compensare l’impatto ambientale, dato che la costruzione dell’impianto comporterà l’abbattimento di 50 alberi, verranno piantate 100 alberi di alto fusto.

Tra i soggetti coinvolti nell’operazione pare inoltre esserci anche il centro ricerche Monza Research Institute con sede all’Autodromo, che lavora per la realizzazione di un grande centro di ricerca sulla mobilità compatibile. I contorni della vicenda, così come i partner finanziari pubblici e privati, non sono ancora definiti in quanto la discussione in merito al progetto deve ancora essere affrontata all’interno del consiglio d’amministrazione di Sias. E’ ancora da stabilire con precisione, infatti, quali sono i costi dell’operazione e in che modo verranno coperti.

A quanto è dato sapere l’impianto dovrebbe costare intorno ai 2 milioni di euro, cifra che potrà essere coperta tramite finanziamenti pubblici (regionali, statali ed europei), ma potranno anche essere coinvolti dei privati come partner finanziari del progetto. Nel giro di un paio di mesi al massimo il consiglio d’amministrazione di Sias si riunirà per affrontare la questione, ma c’è da aspettarsi che le polemiche in merito non siano finite dato che il presidente di Sias, Paolo Guaitamacchi, ha affermato che vuole cercare la condivisione politica su questa vicenda, cosa che al momento sembra alquanto lontana.
Andrea Trentini