Monza – Si chiama Isotta ed è il primo mezzo di soccorso dedicato agli animali in caso di grandi emergenze come disastri ambientali, alluvioni, incendi, terremoti. Domenica per tutto il giorno sarà a Monza, in piazza Trento Trieste, per la prima tappa che la porterà in giro per l’Italia fino alla fine di giugno. Isotta è stata voluta dall’Ente nazionale protezione animali e prende il nome da una gattina salvata ad Onna dai volontari dell’Enpa di Cuneo, dopo il terremoto in Abruzzo.
«Isotta è il primo mezzo di soccorso destinato agli animali- spiega Giorgio Riva, presidente della sezione monzese e consigliere nazionale Enpa- ma abbiamo intenzione di averne quattro: una per il nord est, una per il nord ovest,una per il centro e una per il sud». I 60mila euro per l’acquisto e l’allestimento del mezzo sono stati donati ad Enpa dall’editore Alberto Pizzardi grazie alla vendita della raccolta di figurine ”Amici cucciolotti”.
«Per questo motivo- prosegue Riva- abbiamo deciso di organizzare una grande festa per i bambini che avranno la possibilità di scambiarsi in piazza le figurine doppie della raccolta». La manifestazione sarà anche l’occasione per sensibilizzare istituzioni e popolazione sulla necessità del 118 veterinario. «Un servizio indispensabile- prosegue Riva- non solo per le grandi emergenze, ma anche per quelle che si verificano ogni giorno in tutta Italia e che coinvolgono animali d’affezione e selvatici. La petizione di Enpa per il 118 veterinario vuole essere un deciso segnale di civiltà e consentire di non vedere più, sulle strade, animali agonizzanti per ore che avrebbero potuto essere salvati da un semplice intervento veterinario».
Una mostra fotografica racconterà infine gli interventi effettuati negli ultimi anni da Enpa: dalla squadra partita da Monza verso i paesi terremotati d’Abruzzo, all’aiuto portato agli animali in veneto durante l’alluvione fino al disastro del petrolio nel Lambro nel febbraio dello scorso anno quando i volontari hanno portato in salvo un centinaio di animali che rischiavano una morte sicura.
Rosella Redaelli