Monza, detenuto ricoveratotre volte, poi muore: è giallo

Aveva trentacinque anni il detenuto di nazionalità marocchina deceduto all'ospedale “San Gerardo” in circostanze ancora tutte da chiarire. Da circa sette mesi recluso nella casa circondariale di Monza, il giovane era stato ricoverato d'urgenza per tre volte in ospedale nell'ultimo mese, l'ultima solo due settimane fa.
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Monza – Aveva trentacinque anni il detenuto di nazionalità marocchina deceduto due settimane fa all’ospedale “San Gerardo” in circostanze ancora tutte da chiarire. Da circa sette mesi recluso nella casa circondariale di Monza, il giovane era stato ricoverato d’urgenza per tre volte in ospedale nell’ultimo mese, l’ultima solo due settimane fa. In tutti e tre i casi la diagnosi, stando a quanto riferito dal direttore del carcere cittadino Massimo Parisi, sarebbe stata encefalite. «I medici mi hanno assicurato che non si tratta di una patologia contagiosa, che possa mettere a repentaglio la salute della popolazione carceraria entrata in contatto con il detenuto deceduto», ha precisato il direttore.

Riscontri diagnostici – Per spiegare le ragioni ancora poco chiare del decesso, il nosocomio cittadino ha predisposto un riscontro diagnostico approfondito. «Sarà necessario attendere almeno quaranta giorni per avere i risultati delle indagini – ha confermato Laura Radice, direttore sanitario del presidio ospedaliero “San Gerardo” -. Una pratica voluta dall’ospedale proprio per fare chiarezza ». Il ragazzo, a quanto riferisce la direzione sanitaria, è stato ricoverato al “San Gerardo” il 20 gennaio ed è morto due giorni dopo. «Non c’è stato quasi il tempo necessario per poter procedere con delle indagini più approfondite – spiega ancora il direttore sanitario -. Il quadro clinico del paziente è peggiorato rapidamente fino al decesso avvenuto solo due giorni dopo l’arrivo in pronto soccorso e il ricovero in terapia intensiva ».

Versioni divergenti – Una situazione, quindi, ancora da chiarire. La direzione sanitaria dell’ospedale cittadino infatti conferma un solo ricovero del detenuto marocchino. «Da noi è arrivato il 20 gennaio. Non ci risultano altri ricoveri», afferma Radice. Tre, invece, sarebbero i trasporti in ospedale di cui parla il direttore del carcere Parisi, che conferma: «L’intervento dei sanitari del “San Gerardo” che operano all’interno del carcere è stato tempestivo tutte le volte, e il fatto che il detenuto sia stato condotto in pronto soccorso per ben tre volte in un mese evidenzia l’accuratezza del servizio. Ogni volta poi il ragazzo veniva dimesso perché i parametri rientravano nella norma». Incongruenze si riscontrano comunque anche per quanto riguarda l’età del paziente: 35 anni secondo quanto riferito dalla direzione del carcere, 30 per i sanitari del “San Gerardo”. Bisognerà quindi attendere almeno un mese per poter davvero far chiarezza sull’intera vicenda, capire cosa sia successo al detenuto e scoprire cosa lo abbia condotto alla morte.
Sarah Valtolina