Monza, detenuti falegnamiin udienza da Benedetto XVI

Monza, detenuti falegnamiin udienza da Benedetto XVI
Benedetto XVI è stato ricordato con commozione da monsignor Mario Delpini

Monza – Detenuti monzesi in udienza privata dal Papa per donargli una «tenda della parola» realizzata nella falegnameria della casa circondariale di via Sanquirico. L’incontro è previsto per mercoledì prossimo, in mattinata: dopo l’udienza generale in sala Nervi Benedetto XVI, infatti, riceverà due «ospiti» del carcere monzese e un loro collega che ha lasciato le celle del penitenziario dopo aver scontato la sua pena e si è reinserito nella società.

Al Santo Padre regaleranno, una «tenda della parola», un porta Bibbia di quelli che da circa due anni i reclusi della struttura brianzola realizzano nella falegnameria interna alle mura di via Sanquirico. Per papa Ratzinger ne hanno realizzato uno speciale, in rovere bianco, con impressi la stella di Davide e lo stemma del Pontefice. Il modello, comunque, rimane simile a quelli prodotti per la casa editrice San Paolo che ha commissionato proprio al laboratorio gestito dalla cooperativa sociale 2000 le «tende» vendute nelle librerie del gruppo editoriale. In tutto dalla casa circondariale ne sono uscite un paio di migliaia. Grazie proprio alla San Paolo e all’ideatore della «tenda della parola» don Marco Valentini, del porta Bibbia usato nelle chiese come nelle case si era parlato nel sinodo dei vescovi a dicembre. E da qui era nata l’idea di far conoscere anche al Papa il lavoro dei reclusi, donandogli un modello prodotto in carcere.

All’udienza parteciperanno il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, il direttore del carcere di Monza Massimo Parisi, ma anche il sindaco Marco Mariani e altri rappresentanti del Comune, oltre a quelli della coop sociale 2000 con il presidente Virginio Brivio. La falegnameria del carcere collabora con il servizio prevenzione e reinserimento del Comune. Le persone che lavorano nel laboratorio imparano un lavoro che poi potranno proseguire una volta usciti di cella.
 
Attualmente nella falegnameria operano quattro persone. Negli anni anni i lavoratori-detenuti hanno prodotto gli arredi per le case d’accoglienza dell’housing di Exit, ma anche una ventina di cucine per una cooperativa edilizia monzese che ha appena terminato la costruzione di appartamenti in città. Infine hanno realizzato panchine, tavoli e cestini per il Parco di Monza utilizzando il legno delle piante cadute nel polmone verde monzese.
Paolo Rossetti