Monza: da Acsm-Agam dividendi per 1,4 milioni

Triplicato l'utile netto 2010 di Acsm-Agam rispetto all'anno precedente. E per i soci si profilano interessanti dividendi: a fronte di un utile netto di 8,7 milioni, al Comune di Monza (detentore del 29,1% delle azioni) dovrebbe arrivare quasi un milione e mezzo di euro.
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Monza – Il «Generale Inverno» come alleato, ma anche la lungimiranza nell’acquisto di grossi quantitativi di gas ottenendo così economie di scala. Sono questi i due elementi chiave che hanno portato a quasi triplicare l’utile netto 2010 di Acsm Agam rispetto all’anno precedente. Il bilancio consolidato 2010, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione della multiutility, sarà sottoposto all’assemblea dei soci il 30 aprile.
E per i soci si profilano interessanti dividendi: a fronte di un utile netto di 8,7 milioni, al Comune di Monza (detentore del 29,1% delle azioni) dovrebbe arrivare quasi un milione e mezzo di euro. «Se a ciò aggiungiamo i due milioni di canoni e concessioni -spiega l’assessore alle Partecipate, Cesare Boneschi- le cifre si fanno interessanti. E sono soprattutto una risposta a quanti due anni fa criticarono la fusione tra Acsm e Agam. Cifre che confermano il posizionamento solido sul territorio da parte della società, il che garantirà all’azienda un futuro sicuro, non in balia dei grandi gestori di energia. Non solo: gli investimenti futuri saranno resi possibili dalle dimensioni stesse dell’azienda, che permettono di pensare a una futura espansione».
I numeri del bilancio 2010 dicono di ricavi a quota 205 milioni, in linea con il 2009 ma con un margine operativo lordo superiore (39 milioni invece di 27). L’utile netto è di 8,7 milioni contro i 3 milioni del 2009. A spingere i ricavi e gli utili il settore gas, grazie a un inverno 2010 rigido, a un aumento dei consumi industriali e a migliori condizioni nei contratti di approvvigionamento. Contributi decisivi anche dalla piena operatività delle centrali monzesi di cogenerazione e teleriscaldamento e dal termovalorizzatore di Como. «Acsm-Agam -riflette Boneschi- può diventare tra le maggiori multiutility regionali. Ci sono le condizioni per ragionare su eventuali aggregazioni, in Brianza e verso Lecco».
Soddisfazione «e anche un pizzico di orgoglio» esprime anche il presidente di Acsm Agam, Umberto D’Alessandro: «Credo che gli azionisti possano essere soddisfatti: il loro capitale è stato remunerato al 6%. Gli obiettivi immediati sono diversi: arrivare, entro metà anno, a ottimizzare le aree funzionali, completando la fusione; acquisire concessioni di distribuzione del gas in diversi Comuni dove stiamo partecipando alle gare. Ricordiamo inoltre che sta partendo la campagna di acquisto per gli stoccaggi di gas per la stagione 2011/12 (Acsm Agam si approvvigiona dalla Russia, ndr): stiamo studiando le offerte sul mercato per spuntare i prezzi più favorevoli». E le future alleanze? «Vediamo cosa fare, l’orizzonte di interesse è quello brianzolo-lombardo». Per il vicepresidente, il monzese Roberto Colombo, il bilancio «è un ulteriore segno di crescita ed è importante che i frutti restino sul territorio».
Paolo Cova