Monza, così muore una ciclabileProteste: al suo posto una strada

Monza, così muore una ciclabileProteste: al suo posto una strada

Monza – Meno quattro. I difensori delle due ruote e gli attivisti di Legambiente tengono il conto dello stillicidio delle piste ciclabili in città. Tante sono state quelle che in questi anni sono state smantellate e cancellate all’interno del territorio comunale. Da quella di via Monte Cervino a via Monte Bianco, da via Lario all’ultima di via Durini, al centro di aspre polemiche. Quest’ultimo cantiere, recintato da una settimana, prevede la riduzione di parte dell’area verde di via Visconti-Durini, e la demolizione della pista ciclabile che porta a via Durini e via Bergamo, per favorire la realizzazione dell’ampliamento viabilistico in direzione di via Durini, alleggerendo (secondo le intenzioni dell’amministrazione) il traffico sulle vie Visconti e Bergamo.

Monza in bici – A mandare su tutte le furie i membri di Monza in Bici è non solo l’inutilità della nuova strada, ma soprattutto l’assoluta mancanza di comunicazione da parte del Palazzo. «Quello che ci spaventa non è la lunghezza dell’ennesima ciclabile tolta – spiega Massimo Benetti di Monza in Bici – ma la totale assenza di sensibilità che la nostra giunta dimostra nei confronti della mobilità alternativa». Una presa di posizione che gli iscritti dell’associazione hanno ribadito anche lo scorso sabato, in occasione della manifestazione (ovviamente in sella alla bici) organizzata per protestare contro le decisioni prese dall’amministrazione in materia di piste ciclabili. «Insistere a favorire l’uso di mezzi privati motorizzati, senza promuovere la sensibilizzazione e una comunicazione ai cittadini, sulla necessità di utilizzare mezzi più ecologici in città, significa moltiplicare i problemi senza la speranza di arrivare mai a una loro soluzione», continuano i responsabili di Monza in Bici. Una stoccata la riservano anche al primo cittadino, Marco Mariani, che ha parlato di «un’opera necessaria e a favore dell’ambiente», descrivendo il cantiere di via Grassi – Durini. «È inutile che il sindaco si nasconda dietro l’alibi dei cittadini che non vorrebbero le ciclabili. È necessario disincentivare l’uso esagerato dell’auto in città, ma prima, evidentemente, bisogna essere convinti di queste alternative per poi trasmetterle alla cittadinanza».

Legambiente – Non meno dure e determinate le parole usate dai volontari di Legambiente che per primi, la scorsa settimana, si sono precipitati sull’area del cantiere per esporre la bandiera gialla di Legambiente, e iniziare così una protesta che proseguirà anche nei prossimi giorni. «È giusto che i monzesi sappiano quello che l’amministrazione sta facendo – dice Atos Scandellari, presidente della sezione monzese -. Nei prossimi giorni insisteremo con il volantinaggio, per informare i cittadini sull’assurdità di questo cantiere. La piccola pista ciclabile che resterà sarà molto stretta e dovrà essere utilizzata da bici e pedoni, rendendola così decisamente più pericolosa».

Altre reazioni – «Un altro spreco di denaro pubblico, un’altra bruttura sconcertante per la città». Non usa mezzi termini il consigliere comunale Alfredo Viganò, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Faglia, per definire il «pasticcio di via Durini-Grassi». «La giunta ha deciso un intervento di distruzione del giardinetto pubblico e del percorso ciclabile esistente e attrezzato, sostituendo il tutto con un nuovo manufatto di ampliamento di cui è difficile comprendere l’utilità – aggiunge Viganò -. Questo intervento è sbagliato e non è previsto nel pgt e nel piano dei servizi approvato dal consiglio comunale». Una stroncatura che trova pieno appoggio anche da parte dei gruppi consiliari del Pd e di Città Persone della Uno. «Questo intervento conferma l’incapacità di programmazione amministrativa di questa giunta e dell’assessorato alle Opere pubbliche in particolare – si legge in un comunicato diramato dai consiglieri di minoranza -. Non si sa nemmeno se esista uno studi viabilistico e una valutazione ambientale a sostegno di tale intervento». Un cantiere che ha sollevato aspre critiche anche da parte dei cittadini e dei tanti frequentatori dell’area verde di via Visconti. «Tutti conoscono e apprezzano questo angolo di Monza, e l’esempio che rappresenta di un buon intervento dove con poco si è ottenuto molto. Credo vi siano ben altre urgenze in città per limitare il traffico, e complementi viabilistici nei quartieri previste per altro all’interno del pgt», conclude Viganò.

Il progetto – Il cantiere allestito qualche giorno fa sulla pista ciclabile di via Grassi-Durini, porterà alla realizzazione di una strada che correrà lungo il lato sud del sottopasso Rota-Grassi. Un’opera considerata necessaria dall’amministrazione, che spera così di alleggerire il traffico su via Bergamo e verso via Azzone Visconti, garantendo un accesso a via Durini direttamente da via Visconti. Una strada di arroccamento che a cose fatte costerà 70.000 euro, oltre alla perdita di una porzione dell’area verde da poco inaugurata, e di un tratto di pista ciclabile. Ad essere sacrificati saranno anche quindici posti in via Durini, con buona pace dei residenti che avranno però un accesso privilegiato, evitando di dover fare il giro da via Bergamo. Inutili i tentativi del sindaco Marco Mariani di rassicurare la popolazione e placare le polemiche: «Si tratta di un intervento non più procrastinabile, e di forte valenza ambientale». Il cantiere, appena avviato, ha già messo sul piede di guerra i cittadini.
s.val.