Monza, contratti flessibiliper il 65 per cento di assunti

Segnali di ripresa ma senza cantare troppo vittoria. Lo dico anche i dati dell'osservatorio sui flussi del mercato del lavoro presentati dalla Provincia di Monza. Nel 2010 il 65 per cento degli assunti hanno un contratto flessibile, non a tempo indeterminato
Monza, contratti flessibiliper il 65 per cento di assunti

Monza – Timidi segnali di ripresa emergono dal secondo rapporto informativo sui flussi del mercato del lavoro nella Provincia di Monza e Brianza. Lo studio, elaborato dal Crisp (Centro di ricerca universitario per i servizi di pubblica utilità), raccoglie e analizza i dati, tra cui le assunzioni e le cessazioni, derivanti delle comunicazioni obbligatorie effettuate dalle aziende provinciali. Le imprese, da quanto emerge dallo studio, non si sono ancora pienamente ripresa dalla crisi economica degli ultimi anni: «La crisi non è finita e i nostri imprenditori stanno navigando a vista – dichiara il Presidente della Provincia, Dario Allevi – è vero -che c’è un aumento delle assunzioni, ma la maggior parte di queste sono a tempo determinato, cosa che determina anche conseguenze sociali».

Il rapporto 2010 permette di individuare deboli segnali di ripresa con un incremento di avviamenti sopratutto nel settore industriale, settore che richiede specializzazioni di medio-alto livello. «Questo dimostra l’importanza della formazione e della specializzazione che il mercato del lavoro oggi richiede sempre di più» continua Allevi. Le difficoltà segnalate dallo studio riguardano sopratutto le piccole aziende manufatturiere. Delle 194mila comunicazioni obbligatorie raccolte da parte delle aziende brianzole il 47% è relativo ad avviamenti (pari a 91mila), il 41% a cessazioni (pari ad oltre 79%), la quota rimanente, pari al 12%, riguarda proroghe e trasformazioni contrattuali. Sono in aumento i lavori a progetto: «Per quanto riguarda questa tipologia contrattuale emerge che il 65% degli avviamenti nel 2010 è stato effettuato con l’uso di forme contrattuali flessibili (tempo determinato, somministrazione, lavoro a progetto), mentre per il 2009 la quota percentuale era del 58%» si legge nel report.

Rispetto al 2009 diminuisce la quota degli avviamenti per il settore del Commercio e Servizi che passa dal 74% al 71%, mentre l’Industria registra una tendenza inversa con quote che passano dal 17% del 2009 al 20% del 2010. Di rilievo anche il dato relativo alle qualifiche professionali inerenti gli avviamenti: «In Brianza il 48% degli avviamenti complessivi avviene per il “medium skill level”, segue il “low skill level” con il 26% e l’”high skill level” con il 24%» dichiarano i responsabili del Crisp. Infine nel rapporto sono contenuti dati che riguardano la presenza degli stranieri: sono 41mila le comunicazioni obbligatorie riferite al 2010, di cui il 50% è relativo ad avviamenti (oltre 20mila), il 38% a cessazioni (15mila) mentre il 12% riguarda proroghe contrattuali.

Per quanto riguarda l’universo femminile si evidenzia un aumento del 4% degli avviamenti rispetto al mondo maschile e tre punti percentuali in meno per quanto riguarda le cessazioni di rapporti.
Andrea Trentini