Monza, con l’artista Franz Stahlerla città diventa museo vivo

Monza, con l’artista Franz Stahlerla città diventa museo vivo

Monza – Una mostra per la città: una mostra attraverso la città perché la città possa fruirne, dal centro storico ai quartieri periferici. Le opere di Franz Stahler che Leo Galleries e il Comune di Monza, in collaborazione con Pietro Rossini dell’omonima fondazione, hanno contribuito a portare in città hanno proprio questo scopo: dall’Arengario (dentro e fuori) a Piazza Trento, dal Carrobiolo a Via Bergamo (e nella galleria Leo di Via De Gradi), uscendo poi verso San Rocco (in Via D’Annunzio), Sant’Albino (in Piazza Pertini) e a San Fruttuoso (in Via Marelli).

Opere di ferro, vetro, legno che rimarranno allestite fino al 22 di agosto, “così da continuare il nostro progetto di mantenere viva la città anche nelle settimane in cui tanti sono in vacanza”. Così l’assessore alla cultura Alfonso Di Lio ha spiegato la collaborazione pubblico-privato che, ancora una volta, è stata al centro delle scelte dell’amministrazione in ambito espositivo. “Una mostra ideata, progettata e realizzata in pochi mesi grazie al contributo di tante persone che credono nell’arte” ha dichiarato il curatore, Matteo Galbiati: “Una mostra per la quale Stahler si è impegnato, oltre che a scegliere le opere da esporre, anche a realizzarne alcune appositamente per la città, come l’allestimento della fontana di san Rocco”.

Le opere scultoree di Stahler, infatti, sono realizzate per dialogare con l’ambiente a cui sono destinate. Un dialogo che si manifesta sia nelle forme, sia nelle dimensioni, sia nei materiali. Per allestire la sala dell’Arengario, ad esempio, sono stati scelti materiali quali il legno o il cotto che richiamano, indubbiamente, il soffitto ligneo e le pareti in mattoni. “Non è casuale- lo spiega l’artista stesso- nemmeno la scelta di posizionare il collier del mondo in Piazza Trento, dove il sole a picco per tutta la giornata consente ai vetri di brillare e di emanare luce diversa a seconda che la si percepisca da vicino o da lontano. Ed è proprio grazie alla conformazione del luogo che l’opera scultorea prende vita”.

Ora la sfida, per la cittadinanza, è andare alla ricerca di queste opere e tentare un dialogo con loro, così come le opere stesse dialogano quotidianamente con l’ambiente in cui sono state inserite. Un dialogo che può diventare poetico, così come poetica è stata definita l’opera artistica di Stahler: “Io che lo conosco da venticinque anni- ha dichiarato Pietro Rossini- posso affermare ragionevolmente che Franz è un poeta più che uno scultore. E’ un uomo che vive per l’arte e tutti i suoi interessi vengono in secondo piano”.

Franz Stahler, “Scultura nomade e poesia dei materiali”, 22 giugno-22 agosto; orari Arengario: martedì-domenica 18-23, orari Leo Galleries: martedì-sabato 10-12 e 16-19. Info: 039.366381 oppure 0395960835.
Elena Lampugnani