Monza, che futuro per l’area Enel?I cittadini: facciamone un parco

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Monza – Come verrà usato lo spazio in cui si trova l’Enel in via Galvani? Questa la domanda di alcuni cittadini che propongono possibili destinazioni d’uso per una struttura ormai dismessa e da anni abbandonata. Come spiega Maria Carla con una mail in redazione: «Sono monzese dal 1985, dal maggio di quest’anno risiedo in via Borgazzi: è un disastro, numerose macchine che sfrecciano tutto il giorno. Per compensare il disagio quotidiano legato alla presenza del traffico, che provoca inquinamento sia atmosferico sia acustico, che tutti noi residenti paghiamo, non si potrebbe decidere di destinare l’intera parte oppure una cospicua parte dell’area Enel dismessa a verde pubblico? Nell’attuale area Enel sono presenti: capannoni ricoperti di eternit, un alto traliccio con grossi ripetitori per le telecomunicazioni, fonti d’inquinamento elettromagnetico».

«Non è il caso di rivedere recenti progetti per nuovi insediamenti abitativi – continua la signora – che aggraverebbero il congestionamento dei problemi dell’area? Ritengo che in queste condizioni sia legittimo chiedere la destinazione di una parte cospicua dell’area a verde pubblico, per compensare in qualche modo lo stato allarmante della situazione attuale. Penso basti l’evidenza dei fatti e che non sia necessario formare un comitato come quello di San Fruttuoso. Una decisione dell’amministrazione comunale a favore del vincolo a verde dell’area ripagherebbe certo in termini di consenso e non solo. Lo scotto che gli abitanti di questa zona pagano in termini di vivibilità e di salute è molto alto. Le aree a verde pubblico nella zona sono inesistenti».

L’amministrazione, dal canto suo, conferma che la struttura è oggetto di verifiche, come specifica Silverio Clerici, assessore al Territorio: «L’area è contemplata nel piano di governo del territorio, si tratta di una zona che verrà riedificata, confermando la volumetria esistente. Certo prima degli interventi dovrà essere fatta una bonifica dell’area, vista la presenza di eternit e non solo. Si può ipotizzare il recupero per la realizzazione di un centro servizi però è difficile».
Alessandra Sala