Monza cancella il parco didatticoRaccolta firme per il Montagnone

Monza – Chiosco-bar e pista da ballo al “Montagnone”. Questo, secondo il comitato San Fruttuoso 2000, è il progetto che il Comune ha intenzione di realizzare sull’area del Montagnone, cancellando così l’idea di un parco didattico.

La protesta – Per sostenere il proprio dissenso è già stata promossa una raccolta di firme (oltre 300 quelle raccolte finora), seguita da una protesta generale. Il presidente della Quattro Filippo Carati puntualizza e rassicura i cittadini: «Siamo al lavoro con l’amministrazione per rendere questo spazio un parco didattico per i bambini delle scuole del territorio. Abbiamo visionato il progetto proposto dall’architetto incaricato, la commissione Ecologia lo ha valutato sottolineando le criticità evidenziando l’intenzione di uno spazio dedicato alle attività scolastiche come emerso dal sondaggio realizzato tra gli abitanti. Stasera, nel corso del consiglio, il coordinatore della commissione Gigi Brioschi presenterà il progetto e le annotazioni individuate dal team che ha analizzato la proposta mettendo in luce che non c’è bisogno di un parco giochi o una pista da ballo».

Il comitato – Secondo il comitato la situazione è definitiva: “Il Comune sta portando avanti un progetto per la trasformazione del Montagnone in ordinari giardinetti integrati da punto di ristoro e pista da ballo. Questo progetto prevederebbe anche lo spostamento in quell’area del fontanile Agam da pochi mesi realizzato in via Iseo-Tazzoli. L’idea di un chiosco-bar è a nostro avviso sbagliata, anche in relazione alla distribuzione dei servizi esistente nel quartiere. Nelle immediate vicinanze ci sono due bar gestiti da privati e due punti di ristoro di associazioni no-profit. Quanto allo spostamento del fontanile Agam, di pochi metri, è evidente la irrazionalità dal punto di vista dei costi e della programmazione amministrativa ».

La storia – L’area è stata acquistata dal Comune tre anni fa con l’obiettivo di preservarne la specificità, anche un referendum della Quattro ha confermato la volontà dei cittadini di realizzare uno spazio con funzioni didattiche per le scuole del territorio. «Siamo alle solite – dice Isabella Tavazzi, portavoce del Comitato -: la gente chiede una cosa e il Comune ne fa un’altra. La circoscrizione propone una soluzione condivisa e il comune la ignora, come se il percorso partecipato già fatto non fosse servito a nulla. Al Comune chiediamo di rispettare gli impegni originari in base alla volontà già espressa dai cittadini del quartiere».
Alessandra Sala