Monza, camper-ambulatorioper parlare di problemi mentali 

Monza – “Portiamo via la depressione…in camper” è il titolo, provocatorio, che le associazioni di volontariato psichico Areté onlus e Asvap hanno voluto dare a un’ iniziativa dedicata alle persone che soffrono di vari disturbi mentali. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Unità operativa di psichiatria del San Gerardo diretta da Massimo Clerici, ha il patrocinio del Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Monza e si svolgerà nella giornata di sabato 19, in Piazza Trento e Trieste. “Per tutta la giornata – ha spiegato Clara Cantarelli, presidente di Aretè- stazionerà un camper che funzionerà come ambulatorio psichiatrico dove l’intero personale del Centro Psico Sociale (Cps) di via Aliprandi sarà a disposizione del pubblico per parlare di problemi psichiatrici nella massima riservatezza, senza burocrazia, in totale gratuità”.

Sul camper saranno infatti presenti uno psichiatra –la dottoressa Marina Lazzari, la responsabile del Cps – uno psicologo, un’ assistente sociale, un educatore e un infermiere professionale. “Chi soffre di qualche disturbo depressivo, ansioso, ossessivo –prosegue la Cantarelli- potrà approfittarne per parlare del problema con degli esperti. Con questa iniziativa, abbiamo rovesciato l’equazione istituzione/utente: non più la psichiatria arroccata nei suoi centri, difficile da capire e da raggiungere ma una psichiatria aperta che va incontro alla gente, che si mostra e vuole farsi conoscere nelle sue strutture, nei suoi metodi, nei suoi operatori e interpreti. E’ un metodo, quello del camper, che negli usa funziona da tenti anni e che vogliamo provare anche qui per avvicinare la gente alla psiche”. L’obiettivo delle associazioni, del Comune e della struttura ospedaliera è quello di proporre un approccio più facile, più accessibile al mondo psichiatrico che conserva ancora un’aura di inquietudine.

“Un incontro, un colloquio informale con degli esperti –continua la Cantarelli- può essere utile sia per un confronto per chi è già in cura, sia per un orientamento, un consiglio, una spinta per chi non ha ancora trovato la strada e si dibatte nell’incertezza del dubbio. E comunque un tentativo per saperne di più”. Il camper è necessario perché suggerisce l’idea del viaggio, della scoperta non verso il mondo esterno, non verso nuovi percorsi e nuove strade ma dentro noi stessi, allo scopo di capire e curare i nostri disturbi. Informazioni presso le associazioni Asvap (339.7261055) e Aretè (340.8261055).
E. Lamp.