Monza, boom disoccupazione:3500 domande di indennità

Tremilacinquecento indennità di disoccupazione e mobilità in cinque mesi. È questo il quadro sulla disoccupazione in Brianza, secondo i dati di Inca Cgil e Inas Cisl relativi al periodo compreso tra l'1 aprile 2011 e il 20 settembre
Monza, boom disoccupazione:3500 domande di indennità

Monza – Tremilacinquecento indennità di disoccupazione e mobilità in cinque mesi. È questo il quadro sulla disoccupazione in Brianza, secondo i dati di Inca Cgil e Inas Cisl relativi al periodo compreso tra l’1 aprile 2011 e il 20 settembre (anche se in realtà i dati di Cisl si fermano al 31 agosto, ndr). Una data che non è stata scelta a caso, ma che corrisponde al momento del passaggio di consegne relativo alla compilazione della modulistica tra Inps e patronati. Se in precedenza, infatti, era l’Istituto di previdenza ad occuparsene, da aprile in poi è possibile effettuare la domanda di disoccupazione e mobilità soltanto on-line e questo ha riversato inevitabilmente gran parte del lavoro sui patronati dei sindacati. Inca Cgil ha sbrigato in questo periodo 2300 pratiche, mentre 1.200 sono state appannaggio di Inas Cisl.

Per quanto riguarda la Cgil, togliendo una quarantina di giorni tra vacanze estive e domeniche, significa una media di 21 al giorno; una stima che tuttavia non tiene conto dei picchi causati dalle chiusure di aziende, con licenziamento dell’intero personale. In quei casi le presenze nella sala di attesa di Inca Cgil lievitavano a dismisura. Particolarmente critica la situazione delle sedi distaccate dei patronati, a Lissone, Desio, Seregno, Vimercate, Cesano Maderno e Carate Brianza, con un solo operatore allo sportello. È evidente il disagio sia da parte dei lavoratori costretti ad estenuanti attese, in un momento delicato della propria vita, sia per gli addetti dei sindacati: «Proprio per questo – ha spiegato il direttore di Inca Cgil Ezio Cigna – abbiamo deciso di ricevere tutti comunque, senza fissare appuntamenti successivi, per non rischiare di fare perdere ai lavoratori dieci giorni di indennità».

Dopo il 30 giugno, poi, i patronati si sono trovati a gestire anche i lavoratori della scuola, con il contratto annuale scaduto per i quali, nella sede della Cgil, è stato istituito un apposito canale. «È possibile – ha proseguito Cigna – che durante l’anno un lavoratore si presenti più volte, per inoltrare o per sospendere l’indennità di disoccupazione. Il nostro obiettivo è di gestire questo flusso di utenza, cercando di abbassare il tempo di attesa. Il problema è che un licenziato avrebbe bisogno anche di altri servizi, come quello di orientamento per le pratiche da svolgere, ma anche di assistenza dal punto di vista contrattuale-legale. Per questo l’intento è quello di istituire un apposito servizio, che coordini l’Inca con gli altri uffici della Cgil, che segua il lavoratore fuoriuscito dal mercato passo dopo passo».
Luca Scarpetta