Monza, all’ospedale San Gerardoil primo centro Oral Cancer

Monza, all’ospedale San Gerardoil primo centro Oral Cancer

Monza – Nasce all’interno dell’azienda ospedaliera San Gerardo, diretta da Giuseppe Spata, il primo Centro di Oral Cancer del territorio. Frutto della stretta collaborazione tra Dipartimento oncologico interaziendale (diretto dal professor Gianstefano Gardani), Unità operativa di odontoiatria (con il professor Marco Baldoni) e Unità operativa di Otorinolaringoiatria (diretta dal professor Renato Maria Gaini), il Centro è guidato dal professor Fabrizio Carini.

Guarire e riabilitare. Questa la filosofia alla base di questa struttura. L’obiettivo è riabilitare i pazienti affetti da carcinoma orale che insieme a quello della faringe è al sesto posto tra i tumori più diffusi. I consulenti delle tre Unità operative ogni mercoledì pomeriggio visitano collegialmente i pazienti affetti da neoplasie del cavo orale con lo scopo, non solo di curare la malattia, ma di riabilitare anche la persona che spesso si trova ad affrontare il dramma della mutilazione corporea.

Un progetto reso possibile grazie all’organizzazione territoriale a rete dell’attività odontoiatrica che mediante collegamenti telematici a distanza permette ai medici del San Gerardo di confrontarsi e lavorare in diretta con i colleghi di altre otto strutture (Fondazione don Gnocchi, Ferb di Bergamo, Servici di Cologno Monzese, Policlinico di Monza, Consorzio Sole, Bolognini di Seriate, Azienda ospedaliera di Desio e Vimercate e Istituto Stomatologico Italiano).

«Il Centro unico nel suo genere a livello nazionale – hanno spiegato gli specialisti – oltre a guarire la neoplasia si pone l’obiettivo di garantire una elevata qualità di vita del paziente superando le pesanti mutilazioni alle quali viene sottoposto (a livello di masticazione, fonazione, deglutizione e rapporti interpersonali)». Sul territorio di Monza e Brianza ogni anno vengono diagnosticati tra i 40 e i 50 nuovi casi di tumore del cavo orale con un aumento del 20 per cento nel sesso femminile. I pazienti hanno meno di 60 anni.