Monza, agonia in via BergamoIl mercatino sta scomparendo

Monza, agonia in via BergamoIl mercatino sta scomparendo

Monza – A vent’anni dal suo debutto il mercatino di via Bergamo inizia a mostrare crepe e vistosi acciacchi. Un tempo affollato di ambulanti e visitatori a caccia di affari, il mercatino (o meglio quello che ne resta) è formato ormai da un esiguo gruppo di bancarelle, sparpagliate lungo la via Bergamo, dopo l’incrocio con via Durini, e in via Pesa del Lino.

Un appuntamento ormai sempre più deserto: pochi visitatori e pochissimi ambulanti, per quello che era un appuntamento imperdibile per gli amanti del collezionismo. Autentica o meno, la merce del mercatino della seconda domenica del mese ha sempre strappato consensi, portando ogni mese centinaia di curiosi nel cuore dell’antico borgo. Questa è la storia di ieri. L’oggi, purtroppo, è molto diverso. Il cantiere di via Bergamo ha inferto un colpo molto duro al mercatino. Disagi che sembrano continuare anche oggi, a lavori (quasi) ultimati.

«Il marciapiede realizzato nel primo tratto di via Bergamo è troppo largo, e non permette agli ambulanti di posizionare i loro banchetti – spiega Enrico Terraneo, titolare del bar al Punt da la Mariota, la cui vetrina si affaccia proprio sul marciapiede in questione -. Un tempo davanti al mio bar c’erano molte bancarelle. La gente si fermava volentieri e poi entrava da me per un caffè o per mangiare qualcosa. Da mesi però non si ferma più nessuno». A complicare la vita agli ambulanti, ma soprattutto ai commercianti, è la tanto agognata apertura del ponte, promessa per la fine di dicembre, ma non ancora realizzata. «Fino a quando non apriranno il ponte gli affari per noi non andranno mai bene», aggiunge Enrico.

Il cantiere, i disagi, la nuova conformazione della via: problemi questi cha hanno convinto molti ambulanti a spostarsi su altre piazze. «Dovrebbero valorizzare meglio questa via. Si chiama mercatino di via Bergamo e invece le bancarelle sono tutte ammassate in via Pesa del Lino, non ha senso», dice Sergio Cerri. «Monza era fino a qualche mese fa una tappa importante per noi espositori, ora non conviene più. Inoltre da quest’anno dobbiamo anche pagare tre mesi anticipati per poter esporre la nostra merce (pari a 120 euro, ndr), e anche questo ha scoraggiato alcuni ambulanti», aggiunge Mariella Battistella. D’accordo con lei anche Isabella Vizzuso. «In altri mercati non solo è possibile pagare mese per mese, ma viene anche praticato uno sconto agli habitué. A Monza, invece, non ci hanno mai concesso alcuna agevolazione, e per di più dobbiamo fare i conti con questo cantiere infinito».
Sarah Valtolina