Monza, A/H1N1: "Ceppo noto"Ospedale e ministeri rassicurano

Monza, A/H1N1: "Ceppo noto"Ospedale e ministeri rassicurano

Monza – Il vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, tranquillizza gli italiani dopo il caso di nuova influenza registrato a Parma su un 24enne in gravi condizioni e ricoverato all’ospedale di Monza per delle complicanze dovute al virus.

Ministero alla Salute –
"Non bisogna preoccuparsi. Non c’è nessun ceppo più aggressivo. Ci aspettavamo un caso grave come quello di Monza e sappiamo che questo è possibile per il due per mille dei casi di nuova influenza in Europa. Guardando ai casi in tutto il mondo, addirittura la percentuale è del dieci per mille". Parlando al Tg1, Fazio ha affermato che "la politica di prevenzione e vaccinazione del ministero non cambia".

"Un caso grave fa parte del decorso di questo tipo di influenza – ha proseguito Fazio – ma non è nulla di nuovo e soprattutto non è una notizia preoccupante; anche se è la prima volta che capita in Italia". Il virus "ha la stessa aggressività di quando si è presentato – ha spiegato il viceministro – C’è un certo numero di casi e di giovani che hanno un eccesso difese immunitarie che può determinare queste gravi situazioni. Per ora non sono completamente conosciute ma possono essere debellate e siamo lavorando e studiando per questo".

Ministero del Welfare –
"La situazione è fortemente monitorata e controllata e non ci sono ragioni di panico". Lo ha sottolineato il ministro del Welfare, Maurizio sacconi, nel corso di un dibattito a CortinaIncontra. "Noi come tutti i paesi industrializzati, certamente quelli europei, in rete tra di noi, con l’Organizzazione mondiale della sanità, monitoriamo questa influenza non tanto per la sua pericolosità attuale quanto per l’effetto pandemico, il grado di diffusione che la caratterizza e dall’altra parte per verificare le possibili mutazioni di questo ceppo virale e le interazioni con l’inflienza stagionale. Questo monitoraggio ci ha consentito, grazie alle strutture che abbiamo nel paese, di contenere il fenomeno più di altri paesi", ha detto Sacconi.

Poi il ministro ha rassicurato: "Numeri straordinariamente inferiori a molti altri paesi occidentali. Il programma di vaccianzione è in due fasi: la prima riguarda le persone che operano nell’ambito dei servizi sociosanitari e la seconda dedicata ai giovani e alle persone più a rischio. La situazione è fortemente monitorata e controllata non ci sono ragioni di panico che superano i livelli ordinari. Poi vedremo lungo la strada ma guai a noi se creiamo allarmi ingiustificati non sostenuti da elementi. Oggi la situazione è controllata".

Ospedale –
Posizioni condivise dai medici dell’ospedale San Gerardo di Monza, che precisano che "ad oggi non è vero" che il paziente abbia contratto un ceppo del virus "più cattivo" di quello contratto dagli altri 1.900 casi circa riscontrati in Italia. "Lui sfortunatamente ha avuto una evoluzione più negativa per motivi vari, ma non abbiamo riscontrato alcuna condizione predisponente a noi nota".

"Non sappiamo prevedere l’evoluzione – ha detto il professor Roberto Fumagalli, primario di Anestesia e rianimazione -, la prognosi è riservata e il nostro scopo per ora è quello di mantenere le funzioni vitali per fare in modo che la natura e i farmaci facciano il loro effetto". I medici hanno spiegato che nel mondo pazienti nella sua condizione, una sindrome da distress respiratorio dell’adulto, hanno una percentuale di sopravvivenza compresa tra il 40% e il 70%. Il 24enne, originario di Parma, aveva trascorso le proprie vacanze in Italia e non presentava "immunodeficienze pregresse", anche se il quadro ematologico ha rivelato una certa carenza immunitaria, forse frutto dell’infezione stessa da nuova influenza.

Anche suo padre ha contratto il virus, probabilmente dal figlio stesso, ma secondo i medici monzesi non è neanche ricoverato. La condizione di respirazione extracorporea, secondo le esperienze registrate al San Gerardo, dura in genere tra i cinque e i quindici giorni, ma si può arrivare fino a 143 giorni.
(Apcom)