Monza, 31 operai in ”cassa”Viale Lombardia, stop ai cantieri

Monza, 31 operai in ”cassa”Viale Lombardia, stop ai cantieri

Monza – La ditta subappaltatrice mette gli operai in cassa integrazione e ferma il lavori nel cantiere di viale Lombardia. Da lunedì un’azienda subappaltatrice di Impregilo, ha fermato i lavori di palificazione del tunnel di viale Lombardia a causa della sopraggiunta cassa integrazione per i 31 operai. Il problema è grave in quanto le opere di palificazione sono necessarie e propedeutiche agli altri interventi di costruzione del tunnel. La situazione all’interno del cantiere è tesa e non si esclude che il l’opera possa subire un vero e proprio stop: l’interruzione dei lavori, dati i presupposti, non è più un’ipotesi assurda, ma qualcosa di più reale e, nella migliore delle ipotesi, i ritardi comunque aumenteranno.

I sindacati sono preoccupati e hanno in programma (per oggi o domani) un incontro con Impregilo per avere chiarimenti e garanzie sulla situazione delle imprese subappaltatrici che lavorano in cantiere.
Le imprese supappaltatrici di Impregilo che lavorano nel cantiere della statale 36 sono tre e comprendono circa 90 operai. In questa fase, da più parti (sindacati, comitati e opposizione in consiglio comunale) ci si chiede cosa aspetti l’amministrazione comunale a fare sentire il proprio peso politico per sbloccare una situazione che si sta complicando di settimana in settimana. Prima il contenzioso tra Impregilo ed Anas e ora le aziende in crisi all’interno del cantiere mettono a serio rischio il proseguo dei lavori dell’opera infrastrutturale più importante della città.

I ritardi del cantiere, per ora, ammontano a 12 mesi e la situazione sembra non poter migliorare in questa fase anche a causa dei lavori imprevisti (legati allo spostamento di alcuni sottoservizi non riscontrati in precedenza) che Impregilo dichiara di dover fare per il completamento dell’opera e che Anas non aveva previsto (questo è l’oggetto del contenzioso tra i due soggetti), intervento che potrebbe implicare una variante al progetto da 50 milioni di euro, cifra reperibile solo grazie ad un intervento ministeriale.
Andrea Trentini