Monza – Travolto da un treno in Svizzera, forse si tratta di un monzese. Giallo su un incidente accaduto mercoledì, intorno alle 2, alla stazione ferroviaria di Giubiasco, in Canton Ticino. «Un treno merci diretto a sud in transito – è quanto comunica la polizia cantonale – ha investito un giovane che si trovava sul binario 3 per cause che l’inchiesta di polizia dovrà stabilire. Attualmente non vi è ancora l’identificazione ufficiale della vittima ma dai primi accertamenti si tratterebbe di un cittadino italiano non residente in Svizzera». Le autorità italiane sono al lavoro per effettuare i necessari accertamenti, «che però non hanno ancora prodotto i risultati sperati». Si potrebbe trattare di un 27enne di Monza. «Sul posto sono intervenuti gli specialisti della Scientifica per i rilievi del caso. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Antonio Perugini. Al momento non saranno rilasciate ulteriori informazioni sull’indagine alfine di non comprometterne gli esiti e anche per rispetto ai familiari della vittima». La notizia non ha ulteriori dettagli anche su Ticino online o sugli altri organi di informazione ticinese.

Salvo smentite, si tratta di Marco Mancastroppa. Secondo quanto riporta la stessa testata ticinese, «il macchinista della Bls, nonostante abbia tentato disperatamente di evitare l’impatto azionando il freno di emergenza, non ce l’ha fatta». La vittima è stata recuperata tra i binari e la banchina della stazione. «Finora non si esclude nessuna ipotesi – aggiunge Ticino online – compresa quella del suicidio e dell’attraversamento dei binari senza fa uso dell’esistente vicino sottopassaggio. L’unico testimone dell’incidente è il macchinista, il che complica le indagini del procuratore pubblico che dovrà rivolgersi ai parenti ed amici della vittima a Monza, per raccogliere elementi utili all’inchiesta. Ieri LaRegione ha parlato con il padre di Marco, che ha preferito non aggiungere parole alla tragedia».

L’uomo è stato avvisato della tragedia dai carabinieri di Monza. Oggi si troverebbe in Svizzera per l’identificazione. Secondo una prima versione il giovane doveva essere in compagnia di alcuni amici. Non si sa però quale fosse la loro meta