Mobilitazione contro il Gp a RomaI politici: "E’ il momento di agire"

Mobilitazione contro il Gp a RomaI politici: "E’ il momento di agire"

Monza – Non è più il momento delle parole: ora servono fatti. Un proposito fermo, chiaro, inequivocabile. Il primo dopo mesi di scetticismo, poi di timori. Il Gran premio d’Italia deve restare a Monza. No a ogni altra forma di ambiguità, ad altre scorciatoie. Lo dicono all’unisono gli amministratori lombardi, provinciali e dei Comuni brianzoli che l’aria del Gp la respirano da tanto. Troppo per poter anche solo pensare di farne a meno. Davvero tanta gente è intervenuta venerdì sera all’incontro promosso in Arengario dagli Amici dell’autodromo e del Cittadino di Monza e Brianza. Segno che il tema è caldo, sentito. E che fa paura.

Scende il gelo quando il presidente della Provincia di Monza, Dario Allevi, commenta le fresche dichiarazioni uscite dalla Camera di commercio di Roma: “Mi è stato riferito che una notizia d’agenzia, attribuita alla Camera di commercio romana, suggeriva a Monza di mettersi il cuore in pace: il Gran premio nella capitale, secondo loro, si farà”. Benzina sul fuoco per gli animi già caldi dei presenti. “Pensiamo di non dover essere provocati”, sbotta il sindaco di Monza, Marco Mariani. “Diciamo no a questi atti di prepotenza politica, un po’ alla Davide contro Golia. Sappiamo come poi è andata a finire e a chi sostiene queste cose diciamo che anche noi abbiamo buona mira”.

Dello stesso avviso l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Zanello: “Non c’è spazio per due Gran premi. Sappiamo bene che in un paio d’anni, uno dei due verrà soppresso. Non ha senso metterci in competizione. Quello di Monza è circuito storico e ancora altamente competitivo. E poi Roma è bellissima così, non ha bisogno di un Gran premio. Ogni territorio ha la sua vocazione e per rispetto della storia, di Monza e anche di Roma, il Gp deve restare qui”.

Presente, per rendersi conto cosa voglia dire per una città vivere e organizzare una corsa di Formula 1, anche una delegazione del comitato Salute e Ambiente dell’Eur. La vice presidente Cristina Lattanzi spiega: “Quel che voi dite qui, a Roma non arriva. La macchina organizzativa è già partita, con un impatto comunicativo molto forte. Noi non vogliamo il Gp perché per l’Eur avrebbe conseguenze distruttive, non solo nella settimana della gara”.

Al coro di dissenso si aggiungono i commenti del sindaco di Lesmo, Desiderati: “Con il federalismo si è scelto di inserire il capitolo di ‘Roma capitale’ per essere la vetrina italiana nel mondo. Ora salta fuori che quei soldi verranno utilizzati per farci concorrenza. Ma questa volta non saremo cornuti e mazziati”. Così anche l’onorevole Paolo Grimoldi: “Se il vice sindaco di Roma dice che 110 milioni arriveranno dai privati, ci chiediamo questi chi siano. Visto anche che il bilancio annuale della Sias si aggira intorno ai 30 milioni. Mentono sapendo di mentire. Dobbiamo combattere questo scippo".
Stefano Arosio