Mistero dei sassi sui binariNota al Tribunale dei minori

Seregno – Quattro adolescenti, tutti classe 1994, tre dei quali residenti a Seregno ed uno nella vicina Desio, sono al centro di un’informativa trasmessa oggi dal comando del corpo seregnese della Polizia locale al Tribunale dei minori e, per conoscenza, alla Polizia ferroviaria, in cui si ricostruisce quanto accaduto sabato scorso lungo i binari della tratta che da Milano conduce a Chiasso, nella zona di via Cassina Bonsaglio, dove alle 17 circa un macchinista è stato costretto ad arrestare la corsa del treno di cui era alla guida per verificare cosa avesse provocato un rumore molto fragoroso.

L’accertamento ha permesso di capire che il tonfo sordo era da ricondurre alla frantumazione da parte delle ruote del convoglio di un sasso di grosse dimensioni, che i quattro, abituati a giocare avendo come base un capanno nelle vicinanze, avevano sistemato sulle rotaie. Immediata è scattata una segnalazione alla Polizia ferroviaria, che l’ha girata alla Polizia locale, chiedendo un intervento sul posto. Il celere arrivo di una pattuglia di quest’ultima ha consentito di sorprendere i componenti della banda ancora nei paraggi.

I giovani sono stati così fermati e condotti negli uffici di via Umberto I, dove sono stati dapprima identificati e successivamente sottoposti separatamente ad un interrogatorio. Da quanto è trapelato, sembra che alla fine vi sia stata qualche parziale ammissione di colpa, pur se ciascuno avrebbe cercato di alleggerire la propria posizione riconducendo le responsabilità maggiori agli altri. La ricostruzione effettuata ha comunque evidenziato come i quattro abbiano agito con incredibile leggerezza, posizionando sui binari tre massi di volume consistente. Al sopraggiungere del treno, poi, il gruppo, spaventatosi per le conseguenze anche tragiche che avrebbero potuto determinarsi, ha provato a liberare il percorso su ferro, ma uno dei blocchi di pietra è rimasto dov’era, a causa della mancanza del tempo indispensabile per rimuoverlo.

Gravi sono stati a questo punto gli inconvenienti con cui la circolazione sulla linea ha dovuto fare i conti. Oltre al blocco del convoglio che ha travolto il sasso, infatti, hanno pagato dazio anche alcune corse seguenti, che hanno subito ritardi imprevisti nell’approdo a destinazione. Adesso toccherà alla magistratura stabilire come procedere. Il rischio per i quattro minorenni è che, nel caso si arrivi ad un dibattito processuale, l’ente ferroviario possa costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento in solido per i danni arrecatigli.
P.Col.