Mina ha girato un filmato su Corti”Io laico, lui cattolico: due amici”

Mina ha girato un filmato su Corti”Io laico, lui cattolico: due amici”

Monza – “Sono un amico di Eugenio Corti, non condivido una riga di quello che scrive, ma questo non ci impedisce di essere legati da anni da un sentimento di profonda amicizia”. Attilio Mina, regista e docente per dodici anni della cattedra di foto – cinematografia e montaggio all’Istituto statale sperimentale d’arte di Monza, dal 1991 di tecniche delle comunicazioni visive all’Istituto d’arte di Giussano, mette subito le cose in chiaro.

Cosa la divide da Corti?

“Io sono assolutamente laico, lui un cattolico integralista. Eppure nutro per lui un’ammirazione illimitata. Del resto dovrebbe essere sempre così nei rapporti umani. Prima di ogni ideologia siamo persone”.

Qual è il suo giudizio su Eugenio Corti scrittore?

“Lo trovo un grande scrittore all’80%. Ho letto ‘Il cavallo rosso’ e mi ha appassionato per tre quarti. L’ultima parte non la condivido”.

Cosa pensa dell’idea di assegnare il Nobel per la letteratura a Eugenio Corti
?
“Sicuramente è una persona che merita il Nobel per come ha impostato la sua vita”.

Lei è regista e Corti l’ha scelta per registrare un filmato che è il suo testamento. Ci racconta come è nata questa idea?

“In una delle tante sere passate insieme si parlava di letteratura e comunicazione. Corti ha iniziato a scrivere per un vecchio voto fatto nel 1947 alla Madonna. Dopo l’esperienza di guerra aveva promesso che si sarebbe totalmente dedicato alla scrittura per trasmettere i valori del cristianesimo. Però si rende conto che oggi è difficile arrivare ai giovani,perché le nuove generazioni non leggono. Per comunicare con i giovani Corti ha iniziato ad aprire le porte di casa sua, ad incontrarli. Per raggiungerne il maggior numero possibile bisogna parlare il loro linguaggio attraverso la comunicazione visiva del cinema”.

Così avete registrato un video che è stato proiettato la prima volta a Milano lo scorso dicembre.

“In realtà il video doveva restare come un testamento chiuso in un cassetto,ma visto che Corti non poteva presenziare al convegno di Milano che ha lanciato la sua candidatura al Nobel, mi ha chiesto di mostrarlo”.

Come e da chi è stato realizzato il video?

“Da una troupe di professionisti che si sono impegnati in questo progetto, a titolo gratuito, per realizzare un prodotto culturale. C’è qualche domanda e lui risponde, ma nessuno, a parte Corti, compare nel video”

Qual è stata la prima reazione di Corti quando l’ha visto?
“Ha pianto. “Ha pianto quando ha visto la sorpresa che gli avevamo fatto in fase di montaggio. Abbiamo inserito una scena di Catone morente, tratto dalla rappresentazione che avevo curato per il Teatro di Legnano dall’opera di Corti “Catone l’antico”. Naturalmente Catone non è altro che la trasposizione di Corti”.

Quanto dura il filmato?
“Corti ha parlato alla telecamera per oltre sei ore. Abbiamo dovuto condensare la sua vita e il suo pensiero in un’ora. Ci sono attori che leggono parti tratte dalle sue opere, c’è sua moglie, la sua casa, il suo giardino. Il montaggio è stata la fase più difficile, sei mesi di post produzione”.

Dove è reperibile il video?

“Da nessuna parte. Ne ho una copia io e qualche copia Corti. E’ il suo testamento”.
Rosella Redaelli