Maratona, metafora della vitacon Lupano e Giammarini

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Monza – E’ considerato uno dei talenti più brillanti della sua generazione. Nelle sue trame si intrecciano tutte le sfumature, dal giallo alla vena comica della commedia. Edoardo Erba, nato a Pavia nel 1954, marito dell’attrice Maria Amelia Monti, si è formato alla scuola del Piccolo Teatro di Milano. “Maratona di New York” è certamente la sua pièce più nota. Una commedia a tratti surreale, che ha conosciuto il successo fin dal suo debutto nel 1992, protagonista Luca Zingaretti. Un successo consacrato dalla traduzione in quindici lingue e l’allestimento in tanti paesi del mondo.

Dal 17 al 19 dicembre è possibile assistere al teatro Binario 7 alla versione del Teatro Stabile delle Marche. Sul palco Giorgio Lupano e Cristian Giammarini, anche registi del lavoro. Il primo si muove con disinvoltura tra teatro, televisione e cinema. L’altro, cresciuto alla scuola di Luca Ronconi, ha militato a lungo nella compagnia del Teatro dell’Elfo. “La commedia ci è apparsa da subito come una possibilità per mettere alla prova la nostra capacità di raccontare una storia attraverso il teatro – spiegano Lupano e Giammarini -. L’apparente normalità della situazione (due amici che si allenano di notte per andare a correre la maratona) è in realtà il punto di partenza per addentrarci nei risvolti onirici della vicenda. I due personaggi, Mario e Steve, immersi nell’atmosfera rarefatta ma molto fisica della corsa, sostenuti dalla leggerezza e dalla vivacità dei dialoghi, dipanano le loro esistenze scanditi da un tempo che pare non obbedisca più alle regole consuete.

Il mondo notturno e deserto, lo spazio senza più riferimenti nel quale i due uomini si muovono, il rapporto con una realtà fatta di oggetti che sembrano non essere mai esistiti, tutto asseconda il tentativo di Mario e Steve di affidarsi ai ricordi e alla memoria come ultima risorsa per rivendicare la propria esistenza”. Cristian Giammarini e Giorgio Lupano condividono la sfida di recitare correndo. Nessun vincitore però, perché il primo e l’ultimo della maratona come nella vita, sono solo una fantasia sbagliata. Un sogno. Una classifica provvisoria della mente. Il video di Massimo Federico, proiettato sullo sfondo (l’operatore è Roberto Bivona), è stato molto apprezzato da Edoardo Erba. “Hanno costruito una regia coerente – dice – ricca di invenzioni e con un finale molto bello. Mi sono da subito fidato perché li ho visti determinati ed ho intuito la loro esigenza di portare in scena il mio testo. Cristian e Giorgio avevano un preciso disegno emotivo da seguire, così li ho lasciati liberi di agire senza interferire più di tanto. Il risultato? Eccellente. I due hanno trovato il loro equilibrio, centrando in pieno il testo”.

Lo spettacolo inizia alle 21. Domenica 19 doppia rappresentazione (ore 16 e 21). Biglietti da 18, 12 e 6 euro.
Modesto Panizza

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