Lombarda Petroli, gasolio nel LambroAllevi: «Un disastro ambientale»Forse si tratta di un sabotaggio

Lombarda Petroli, gasolio nel LambroAllevi: «Un disastro ambientale»Forse si tratta di un sabotaggio

Villasanta-Monza – «E’ un disastro ambientale: la chiazza di gasolio viaggia a grande velocità verso la provincia di Lodi. La situazione è critica, si parla della possibilità che sia stato un sabotaggio e questo fa ancora più rabbia». Così nel pomeriggio, alle 15.30, il presidente della Provincia di Monza Dario Allevi ha descritto la situazione del Lambro inquinato da un fiume di gasolio fuoriuscito dalle cisterne della Lombarda Petroli di Villasanta. «Faremo di tutto per contenere il disastro e per mettere in sicurezza chi lavora al depuratore e chi deve trasportare questi liquidi – ha continuato Allevi – Per i residenti, invece, non ci sono particolari problemi».
«Il danno – dice l’assessore provinciale all’Ambiente Fabrizio Sala – è ambientale ma anche alle strutture del depuratore: anni di investimenti che rischiano di essere buttati via».

Le indagini – La Procura della Repubblica, intanto, avvertita dalla Polizia provinciale, fa sapere che l’ipotesi del sabotaggio è ancora tutta da verificare: al momento non è ancora stato formalmente aperto un fascicolo, in attesa del resoconto della Polizia provinciale stessa. Quasi scontata però l’apertura di una indagine per disastro ambientale. Alla sede Alsi era presente anche una delegazione di Legambiente: «I centralini della nostra sede regionale sono stati assediati da centinaia di telefonate, soprattutto da parte di cittadini monzesi e milanesi che segnalavano l’odore nauseante che si alzava dal fiume». Marzio Marzorati di Legambiente Lombardia ha avanzato dubbi sulla eventualità che nell’azienda non si lavorasse in sicurezza.

I fatti – Sono 250mila litri di gasolio finiti nel collettore di San Rocco e poi nel Lambro. L’origine dell’incidente ambientale capitato nella notte tra lunedì e martedì sarebbero due cisterne della Lombarda Petroli di Villasanta che secondo l’attuale proprietà dell’area sarebbero state manomesse rilasciando così tonnellate di idrocarburi nel collettore. La manomissione sarebbe stata fatta attraverso manovre possibili soltanto a mano esperti: l’ipotesi è quindi quella di un sabotaggio. L’area è interamente videosorvegliata e le registrazioni sono a disposizione della Polizia provinciale, sul posto insieme a carabinieri e tecnici dell’Arpa.

Il depuratore – Il materiale inquinante è confluito verso l’impianto di depurazione di BrianzAcque nel quartiere monzese di San Rocco e da lì ha contaminato anche il Lambro. Nei pressi del depuratore si è formata una chiazza spessa 10 centimetri di gasolio che non è escluso possa creare dei problemi agli impianti. L’inconfondibile odore della sostanze era avvertibile anche da residenti, passanti e automobilisti fino a Cologno. Ripercussioni anche a Milano, nella zona del Parco Lambro.

Le istituzioni – Nella sede del depuratore è previsto un summit al quale parteciperanno Vigili del fuoco, Provincia, Comune e Arpa. Sul posto intanto un elicottero dei vigili del fuoco sta compiendo un sopralluogo per monitorare la situazione: il gasolio è arrivato fino a Melegnano San Zenone, oltre Milano. Lapidario il presidente della Provincia di Monza Dario Allevi intercettato nella sede del depuratore: «Vent’anni di lavoro per pulire il Lambro, tutto distrutto in una notte». Sul posto anche le unità di intervento chimico nucleare sempre dei vigili del fuoco.