Lesmo, Yamaha resta in attesaE si fa strada l’ipotesi ”elettrica”

Lesmo – In attesa del 7 gennaio, quando sindacati e Yamaha si incontreranno di nuovo per definire la trattativa che vede coinvolti i 66 lavoratori (licenziati dal prossimo 8 gennaio), a Gerno si fa strada una nuova ipotesi. Gli stessi sindacati hanno proposto anche un progetto di riqualificazione industriale per i cassaintegrati presentando l’opportunità di ricollocarli nella produzione di auto elettriche promossa da un gruppo di investitori italiani e stranieri, di cui non si conosce ancora l’identità, che sarebbero addirittura disposti a rilevare gli spazi lasciati vuoti dalla multinazionale per iniziare la nuova attività con alle dipendenze il personale che già vi lavorava.

“Il nostro obiettivo non è solo quello di tutelare i lavoratori ha affermato Eliana Dell’Acqua Ma non disperdere le qualifiche professionali degli stessi”. Yamaha sorpresa dalla novità non si è pronunciata e ha affermato che l’accampamento sul tetto dei quattro operai della scorsa settimana ha arrecato un danno economico rilevante. La certezza è che il presidio resterà permanente davanti ai cancelli dello stabile di Lesmo e sarà intensificato per arrivare tra circa una settimana alla migliore soluzione possibile. Gli operai attendono con una certa preoccupazione l’esito della questione, visto che di ufficiale non vi è ancora nulla e il 7 gennaio sarà decisivo.