Lesmo, fumata nera alla Yamaha:l’azienda conferma la chiusura

Lesmo, fumata nera alla Yamaha:l’azienda conferma la chiusura

Monza – Yamaha non si muove: i licenziamenti nello stabilimento di Gerno dovranno essere 66, 47 operai, 19 commerciali. Oltre a 2 dirigenti. Conseguentemente la produzione di moto che fa capo a Yamaha motor Italia sarà trasferita in Spagna, dove la casa di Iwata ha un impianto produttivo sovradimensionato rispetto alla sua attuale capacità di lavoro. E’ quanto emerso dall’incontro tra i sindacati e i vertici dell’azienda, avvenuto martedì pomeriggio nella sede monzese dell’associazione industriali.

«Per adesso ci siamo confrontati in maniera preliminare – spiega Eliana Dell’Acqua, sindacalista Cisl che sta seguendo la vicenda -. Ci siamo ri-aggiornati a giovedì prossimo, quando avremo un nuovo incontro per vedere se ci sono, concretamente dei margoni di manovra». Il faccia a faccia di ieri è comunque servito alle due parti per tastare gli umori della controparte: Yamaha ha detto di essere disposta a trattare solo se i sindacati non insisteranno sul mantenimento della produzione nello stabilimento di Lesmo; i rappresentanti dei lavoratori hanno ribadito la loro disponibilità alla trattativa solo nel caso in cui Yamaha si impegnasse a non lasciare per strada alcun dipendente.

Una guerra di trincea, per ora, che andrà avanti ancora per una settimana almeno. La casa dei tre diapason ha ribadito il fatto che la scelta è figlia del miliardo e 440mila euro di debiti accusati nel corso dell’anno. Da qui la decisione di chiudere sette siti produttivi, tra i quali quello di Lesmo. Gli operai non hanno mancato di far sentire la loro voce: all’esterno della sede dell’Aimb è andata in scena la loro protesta, fatta di cartelli, bandiere, fischietti e slogan contro la decisione di chiudere.
Davide Perego