L’editoria e le prospettive digitali:«Più soldi e potere per gli autori»

L’editoria e le prospettive digitali:«Più soldi e potere per gli autori»

Monza – E poi l’editoria digitale sarà anche questo: più potere contrattuale per chi scrive, più soldi in tasca. Ed è una rivoluzione che bussa, pesantemente, alle porte. Così dice Matteo Brambilla, monzese, da sempre nell’editoria e da sempre tra le pagine che si occupano di tecnologia e Rete. «È stato strano notare un fatto, a Torino, a un incontro per i “professionisti”: l’anno scorso si parlava bene o male degli stessi argomenti, in una sala grande ma mezza vuota. Quest’anno, al lancio di Edigita, c’era il mondo intero: tutti a vedere e a farsi vedere, ad annusare l’aria che tira, ovviamente in una sala scomoda e sottodimensionata».

Perché di boom si tratta, a partire dai corridoi degli editori. «Anche a prendere per corrette solo per eccesso le prenotazioni degli iPad in Italia, già 70mila, la crescita nelle vendite dei lettori è esponenziale. Le stime sono davvero importanti: le vendite di lettori di ebook nel primo trimestre 2010 sono quasi triplicate rispetto all’anno precedente». Un segnale che l’editoria sta raccogliendo, per Brambilla, dal momento che «la corsa degli editori è reale, ci sono molte aspettative, il giudizio è sospeso in attesa di capire come sarà effettivamente il mercato dei libri digitali, quali saranno i titoli disponibili, i prezzi stabiliti dagli editori».

E non si tratta solo di cifre, di quel 5 percento di mercato in una manciata di anni, che pure è il motore naturale delle case. «Anche se la stima fosse eccessiva, occorre pensare alla rivoluzione di un accesso al mercato libero e non più controllato, limitato, come era prima. Il libro dematerializzato costringe tutta la filiera, tutti gli attori del libro, a ridisegnare la mappa degli interessi. Come ama dire Giuseppe Granieri, uno che di rete e di libri se ne intende, “il futuro è fatto di nuovi device, nuovi formati, nuove tecnologie, nuove piattaforme. Ogni giorno può spuntare un nuovo player che cambia le regole del gioco.” L’editoria, e non solo quella italiana, si trova a fare i conti con due parole a cui non è mai stata molto abituata: innovazione e velocità di reazione e adattamento. E con autori con un potere contrattuale più alto, e che guadagneranno di più».

L’unica incognita sono i tempi, allora, quelli di un ritardo fisiologico italiano – dice Matteo Brambilla – verso gli Stati uniti, ma alla pari con il resto del mondo. «Per lanciare davvero il mercato in Italia bisogna che gli editori producano ebook nella nostra lingua, ed è questo il grande tema dei prossimi mesi. La settimana scorsa in Spagna c’è stato il lancio di Libranda, la piattaforma dei big dell’editoria spagnola, la Francia attende il lancio per metà giugno di una analoga piattaforma. In Italia, oltre ai grandi gruppi editoriali (come l’alleanza di Edigita), c’è tutto lo spazio per iniziative interessanti che coinvolgono la piccola e media editoria indipendente di qualità, ed è il caso appunto di Bookrepublic».

Poi restano le immagini, da Torino: le fotografie. I nativi digitali, i bambini, che utilizzano un iPad senza la minima esitazione. «Loro sono quelli che tra quindici anni avranno come come enhanced textbook quell’aggeggio di ferro, dove si studierà storia e leggerà del crollo del muro di Berlino non solo con del testo, ma con video, animazioni, immagini interattive da navigare in maniera “immersiva”». E gli altri? Destinati a restare indietro?«Un venditore mi ha riferito una chiacchiera – conclude Brambilla – fatta con un libraio indipendente, uno dei pochi forse non spaventati dall’arrivo degli e-reader, che diceva: “Non sono preoccupato, penso alle mie vecchine che entrano in negozio e non comprano perché il libro è troppo grosso, troppo pesante, è scritto troppo piccolo». Su Kindle, iPad o qualsiasi altro lettore digitale si scelgono grandezza del carattere e luce, e il libro – Le notti bianche di Dostoevskji o la trilogia di Stieg Larsson – ha sempre lo stesso peso. Anzi: è una biblioteca in tasca.
Massimiliano Rossin