Le risposte di Vincenzo Ascrizzi

Le risposte di Vincenzo Ascrizzi

1. Lo Statuto è un atto fondamentale per un ente pubblico in quanto fissa i suoi valori fondativi e imprescindibili. Quello della Brianza deve dare spazio al lavoro come collante identitario delle sue ottantamila imprese, alla tutela dell’ambiente, allo sviluppo che non comporti una crescita indiscriminata, alla legalità che faccia argine alla criminalità organizzata e all’antifascismo. Sono convinto che una giunta con sette assessori, di cui cinque che si occupino di scuola, lavoro e attività produttive, mobilità, ambiente ed energia, cultura e turismo e due destinati ai progetti di rete, possa funzionare bene senza essere ridondante. Sì all’assemblea dei sindaci, no all’abolizione della Provincia.

2. La Provincia, insieme ai comuni, deve dire chiaramente che il nostro territorio non si può svendere come invece sta accadendo per l’autodromo, Malpensa e, temo, per la Villa Reale che, se gestita dal Consorzio formato dai comuni di Monza e Milano, dalla Regione e dal ministero ai Beni culturali, verrà privatizzata. Chi vota per noi vota per la tutela delle aree libere, contro la Pedemontana e a favore di una multiutility per l’acqua e l’energia. Il Ptcp dovrà essere uno strumento di controllo e di salvaguardia che metta una pezza al depredamento delle aree libere.

3. La Provincia dovrà intervenire sulle politiche del lavoro a livello strategico e a quello tattico. Dovrà fare in modo che imprese e lavoratori costituiscano una rete solidale e mutualistica sul modello del distretto tecnologico del vimercatese che può essere replicato a Lissone per il legno e a Cesano Maderno per la chimica. Dovrà, contemporaneamente, mettere in rete le esperienze solidali: oggi solo la Chiesa si sta movendo in questa direzione. Occorre invece varare in ogni comune fondi di solidarietà per chi cade in povertà. Le aree dismesse, infine, dovrebbero essere destinate alla creazione di lavoro serio, sicuro e stabile.

4. È necessario riqualificare il patrimonio scolastico con appalti che non siano al ribasso e che puntino sui cantieri sicuri e sulle biotecnologie. La Provincia deve riflettere su come intervenire nella formazione professionale per addestrare le figure intermedie specializzate che mancano alle aziende e che potrebbero uscire da corsi post diploma.

5. Un minuto dopo lo scrutinio sarà un dovere morale sedersi attorno al tavolo con chi fa riferimento al centrosinistra per cercare di realizzare quello che non siamo riusciti a fare al primo turno perché il Partito democratico ha voluto andare da solo. Noi siamo la sinistra del fare che ha ben amministrato quasi tutti i comuni della Brianza, compresa Monza dove il centrodestra sta ancora tagliando i nastri delle opere avviate da noi.