Le gemelle gridano, i rapinatoriscappano: arrestati dai carabinieri

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Seveso – Il tentativo di rapina alle due gemelle di Baruccana gli è stato fatale. É finita in manette la banda del coltello, due marocchini che dall’inizio dell’anno a oggi hanno messo a segno quattro colpi nella zona di Merate, richiamando l’attenzione dei carabinieri della locale compagnia, che nella serata di lunedì li hanno arrestati a Cabiate dopo un inseguimento con tanto di ferimento di uno dei militari. Il là è stato “Il Tabaccaio” di via Trento e Trieste in pieno centro a Baruccana, dove intorno alle 17.30 dello scorso lunedì 15 febbraio le grida disperate delle due sorelle titolari, D.B. e C.B. di 42 anni, hanno messo in fuga il furfante.

Le donne, da sole nell’esercizio commerciale al momento del colpo, si sono trovate di fronte un giovane, volto nascosto sotto un paio di collant scuri, atletico e deciso a tal punto da scavalcare con un balzo il bancone e da presentarsi davanti a loro con in pugno un coltello da cucina con una lama lunga trenta centimetri. «Datemi i soldi» ha gridato il rapinatore e in tutta risposta è stato travolto dalle grida disperate delle due, che si sono messe a urlare a perdifiato e una gli ha tirato persino un calcio. Lui, spiazzato, non si è spinto oltre, è tornato sui suoi passi, risaltando il bancone, aprendo di fretta e furia la porta d’accesso è facendo perdere le sue tracce. «Sinceramente – confessano le due sorelle – una reazione così non ce la saremmo mai aspettata».

A furfante lontano, le gemelle hanno allertato i carabinieri. I militari di Meda e dalla compagnia di Seregno hanno tentato di ricostruire la dinamica del colpo, ma per le due è stato impossibile dire se l’uomo abbia agito da solo oppure in compagnia di un complice. La vicenda però non è finita qui. Mentre il furfante era in azione, a Baruccana è arrivata anche un’auto civetta dei carabinieri di Merate, che da settimane erano sulle tracce dei rapinatori dopo aver individuato il 10 febbraio scorso nel parcheggio vicino al cimitero di Usmate la Fiat Uno usata dai furfanti per i colpi e rubata il 22 gennaio a Desio. Per sapere i loro movimenti, gli uomini dell’Arma avevano installato una cimice e lunedì erano pronti ad arrestarli. I marocchini però sono riusciti a fuggire fino a Cabiate, dove nell’inseguimento è rimasto ferito un dei carabinieri, per lui sette giorni di prognosi. Uno dei componenti della banda è stato arrestato, il secondo è riuscito a fuggire, ma nei giorni seguenti è stato fermato a Lissone mentre era ospite della sorella.
Cri.Marz.