L’Asl toglie il distretto a VimercateLa protesta di quattordici sindaci

Vimercate – Il distretto socio-sanitario di Vimercate negli spazi del vecchio ospedale? No, grazie. L’Asl di Monza e Brianza rinuncia all’offerta di Palazzo Trotti, articolata in vista della prossima dismissione della struttura di via Cereda. Ma c’è di più, perché il distretto lascerà sì l’attuale sede di piazzale Marconi ma per andarsene dalla città.

«L’8 aprile 2010 abbiamo rappresentato alla Asl la nostra sostanziale adesione alle richieste di spazi avanzate, per un totale di 3.000 metri quadrati, ricevendo, assolutamente inattesa, la comunicazione che gli spazi non sono più di interesse della stessa in quanto “già da tempo si è provveduto ad assumere accordi per la realizzazione della sede del Distretto in altro Comune”»: così ha scritto il sindaco Paolo Brambilla in una lettera spedita lunedì al presidente della Regione, Roberto Formigoni per esprimere malumore, preoccupazione, richieste di chiarimento e la riserva di avvalersi delle vie legali perché sarebbero stati disattesi precisi impegni assunti in seno all’accordo di programma sul vecchio ospedale e, direttamente, tra Comune e Asl.

Quale il Comune di destinazione? Brambilla afferma di essere, con gli altri sindaci, all’oscuro. I sospetti diffusi e inespressi riguardano Arcore, che da poco ha abbandonato gli incontri sul tema con gli altri del Vimercatese. A questa prima missiva se ne affianca infatti una seconda indirizzata a Pietrogino Pezzano, direttore generale dell’Asl Monza e Brianza, e siglata da 14 sindaci del Vimercatese che al direttore chiedono un incontro urgente, rivendicano un confronto collegiale sulla collocazione del distretto socio-sanitario e manifestano il favore a che il distretto rimanga nella sua sede storica, quella di Vimercate, baricentro della Brianza est e ben raggiungibile dai mezzi. In calce mancano le firme di quattro Comuni dell’area: Aicurzio, Arcore, Correzzana, Lesmo.

Le tappe della vicenda parlano di un accordo di programma, risalente all’aprile 2009, nel quale Comune, Azienda ospedaliera e Regione Lombardia, dalla quale l’Asl dipende, si impegnavano a valorizzare anche gli spazi di via Cereda, inserendovi un potenziato servizio odontostomatologico, il centro psicosociale, il nuovo servizio di residenza psichiatrica, e appunto la rinnovata e ampliata sede del distretto sociosanitario, che avrebbe così riunito anche alcune funzioni oggi collocate in Comuni fuori della Provincia, in particolare a Trezzo.

L’intesa è poi proseguita con il dialogo diretto tra amministrazione e Asl fino, riporta Palazzo Trotti, alla sorpresa di neppure due mesi fa. «La decisione vulnera profondamente i contenuti dell’accordo di programma sottoscritto tra Regione, Comune e Azienda ospedaliera. Al di là degli aspetti giuridici, che mi riservo di valutare, c’è un aspetto più politico e istituzionale che è profondamente leso dalla annunciata decisione di allocare altrove i servizi», scrive il sindaco riferendosi a una decisione, quella dell’Asl, che contravverrebbe con gli atti e gli indirizzi sin qui sottoscritti dalla stessa Regione.
Anna Prada