La disavventura vissuta da un utente

Monza – Buongiorno a tutti, sì anche martedì ennesimo disastro sulla MMMOLecco. descrivo in breve i fatti. ore 16,40 sono in piazzale Lodi e mi infilo in metropolitana linea 3 solito caldo e soliti finestrini aperti con i soliti decibel (oltre 110 come da indagini fatte) visto l’orario punto per Garibaldi e quindi scendo a Repubblica e prendo il passante.

Si annuncia un treno S5 per Varese con 2 minuti di ritardo, ma di li a poco arriva e in 3 minuti sono a Garibaldi sono le 17,05 passo veloce arrivo al binario 19 dove trovo il 5151 MMMOLecco pronto in partenza. Perfetto mi dico 18,13-18,15 a Besana 10 minuti a piedi e sono a casa cosi mando le due email urgenti di oggi. Al binario c’è la capotreno, giovane un pò paciarotta , mi accoglie con un sorriso e notando la mia occhiata ai finestrini aperti mi dice: ”Sì, ha ragione, ma l’aria condizionata non funziona perche i motori non ce la fanno e si surriscaldano. Io rispondo con un sorriso: sì lo so, ieri avete fatto 20 minuti di ritardo con quella scusa.

La capotreno rimane li e mi risponde che lei ieri non era in servizio e che cosi gli hanno detto i macchinisti. Bene salgo e mi accoglie una vampata di calore, i passeggeri immobili con gli occhi stralunati stanno in silenzio , forse per non sprecare energie e aumentare il disagio. Mi siedo e sono già le 17,14 due parole con alcuni pendolari del giorno prima che mi informano su quanto successo e il ritardo sofferto. Intanto sono le 17,16 e noto il macchinista che armeggia nel vano posto dietro al conducente e sento scaricare aria e continue accelerate del motore.

Ok, abbiamo un problema; e infatti poco dopo la capotreno arriva e dice che c’è un problema tecnico e potremmo tardare la partenza di qualche minuto. Alcuni passeggeri scendono, altri alzano gli occhi . Noto che anche altri 2 treni sono fermi sul 20 e sul 17 dovrebbero essere un Lecco e un Bergamo. Il tabellone sul binario indica 10 minuti di ritardo, che poi diventano 20 e sono già le 17.30.

A questo punto penso e dico, si farà il salto corsa, alle 17,42 c’è il 5153 che è da 6 pezzi, quindi ci può caricare tutti. Invece la capotreno è ancora li attaccata al cellulare che si consulta con il macchinista e dice che si parte, allora saliamo ma in quel mentre appare sul binario 20 il nostro 5153 e a quel punto io mi affretto al binario 20 e salgo sul 5153. Qui trovo aria condizionata e già questo mi ristora. Noto nel frattempo che sul 5151 comunque i passeggeri sono a bordo. Sono le 17,40 e siamo ancora fermi, ma il 5151 si mette in moto. Sì, quel treno parte comunque, con quasi 30 minuti di ritardo, ma parte. Noi invece stiamo fermi e lì molti si sono chiesti perchè.

Ma intanto l’attesa era climatizzata e quindi sopportabile. Faccio un controllo e capisco che noi non partiamo fino a quando il 5151 non esce da Greco Pirelli. Infatti alle 17,52 il nostro 5153 si mette in moto, e il viaggio inizia. tutto regolare fino a Monza comunque con il ritardo di partenza e l’SCMT sempre in agguato come un multanova. Arrivati a Monza la sosta si prolunga e qui si capisce che si ha inizio all’effetto domino. Il 5151 sballa gli incroci. I treni pari in discesa – 5154 e 5156 – non avendo incrociato il 5151 come previsto non sono penalizzati, ma il 5158 sì. Nota: il 5153 a Villa Raverio spegne l’aria condizionata per affrontare meglio la salita per Besana, solitamente già da Carate viene spenta ma forse con la composizione da 6 pezzi i motori si aiutano meglio.

Non vado oltre a questo punto e sintetizzo i dati del disastro. Treno 5151 ritardo 38 minuti a Lecco; treno 5153 ritardo 28 minuti a Lecco; treno 5155 ritardo 19 minuti a Lecco; treno 5157 ritardo 8 minuti a Lecco. Treno 516, ultima corsa a Monza, dava 17 minuti di ritardo Treni pari in discesa da Lecco – 5154 – 3 minuti; 5156: 5 minuti; 5158: 29 minuti;5169: 14 minuti .

Sempre comunque nel pomeriggio si segnala il 5149 con + 9 a lecco e 5147 a + 6 sempre a Lecco. Non possiamo fare commenti ma come detto se quel 5151 fosse stato fermato si sarebbero evitati danni su oltre 4 treni. Poi come sempre l’informazione è carente e, come descritto, anche verso il personale. Capisco che il salto corsa porta un danno economico (la Regione non dovrebbe pagarlo il salto corsa), ma se per quattro soldi si arriva e questo siamo messi male. Poi l’aria condizionata non usiamola come scusa, gestiamola al meglio. 
Alberto Viganò
referente del Comitato pendolari