La comunità di copti a Monza:«Strage, i nostri martiri di fede»

Monza – Un Natale di preghiera ma non certo di paura quello che ha vissuto la comunità copta monzese che si sta preparando a celebrare la solennità dell’Epifania, il prossimo 18 gennaio, a due settimane del terribile attacco terroristico ad Alessandria d’Egitto, che ha causato la morte di 23 fedeli che si trovavano in chiesa. Sono una quindicina circa le famiglie cristiane copte che abitano a Monza, che si aggiungono ai 12mila fedeli presenti nella diocesi del Nord Italia, che comprende Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la regione italiana della Svizzera.

Nella chiesa di Santa Vergine Maria e Sant’Antonio di Cinisello Balsamo, che è sede vescovile, si sono svolti i riti del Natale (celebrato il 7 gennaio secondo il calendario copto), presieduti dal vescovo Anba Kirollos. Alle funzioni ha partecipato anche Ayman Gerges, figlio del titolare della pizzeria ”Il cigno blu” di via Cavallotti e sottodiacono della chiesa, insieme alla sua famiglia. «A Natale festeggiamo l’incarnazione di Cristo, per questo il dolore e la morte non possono avere il sopravvento sulla gioia». Ma il colpo per questa comunità è stato terribile, lo stesso padre Raffaele, parroco della chiesa di Cinisello, ha perso una sua parente nella strage di Alessandria. «Il vescovo Anba Kirollos ci ha ricordato che la Chiesa è da sempre incinta di santi e giusti, edificata sul loro sangue. Questi morti, che hanno perso la vita per testimoniare la loro fede, sono già considerati dei martiri, ed entreranno a far parte del sinassario dei santi, e saranno ricordati ogni anno il 1° di gennaio come i martiri di Alessandria», spiega Ayman. «Nel momento della sofferenza l’anima si avvicina maggiormente a Dio, che sentiamo vicino più che mai. Molto importante è stata anche la solidarietà nazionale e internazionale che le autorità religiose e civili hanno dimostrato alla comunità copta da ogni parte del modo», aggiunge il sottodiacono.

Il prossimo grande appuntamento è dunque la festa dell’Epifania, il 18 gennaio, dove si ricorda il battesimo del Signore. Prima dell’inizio delle celebrazione, che a Cinisello sarà presieduta dal vescovo Kirollos, si svolge il rito della benedizione dell’acqua, con la quale vengono poi aspersi i fedeli. Una messa durante la quale sono ricordati in particolare modo i malati, gli orfani e le vedove. Le celebrazioni di gennaio si concluderanno il 30 con la festa di sant’Antonio. In mezzo ci saranno gli appuntamenti per la settimana di preghiera dell’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, ai quali anche la comunità copta parteciperà, seguendo le indicazioni del papa copto Shenuda III, da sempre fautore dell’unità.

Sarah Valtolina