Italia Nostra, Legambiente, ComitatoAmbientalisti sul piede di guerra

Non si è fatta certo attendere la risposta da parte delle associazioni ambientalistiche e di tutela del patrimonio dopo il disco verde al distributore: previste petizioni, proteste e anche un ricorso al Tar.
Distributore nel Parco di Monza?No di Biassono: «Idea da folli»

Monza – Sconcerto. Delusione. Rabbia. Le associazioni ambientaliste e di tutela del territorio non ci stanno e dichiarano guerra alla possibile realizzazione del distributore all’interno del Parco.

Comitato Parco – Ma davvero non ci sono più ostacoli alla sua realizzazione? «Assolutamente no, ce ne sono – spiega Bianca Montrasio del “Comitato Parco di Monza” -. Per iniziare, abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti per vedere perché il Consiglio dei ministri sia stato interessato della vicenda. Riteniamo che tale organo non sappia nemmeno dove si trovi il Parco di Monza e il futuro distributore, è un fatto folle. Una struttura inquinante e pericolosa». Montrasio parla apertamente di «motivi a carattere speculativo» alla base dell’idea-distributore, dalla quale il Parco «non trarrà alcun vantaggio». E neanche la città, visto che la collocazione scelta «non ha senso, è scomoda. Ci sono aree più comode da raggiungere» conclude Bianca Montrasio. Il piano di battaglia, adesso, prevede «di continuare la petizione per dire no all’opera. Facciamo appello ad assessori contrari al piano come Maffè. Valuteremo un ricorso al Tar, dove c’è già quello presentato dalla Lista Faglia. Pensavamo che dopo i no di sovrintendenza, provincia e Parco Valle Lambro il distributore fosse un capitolo chiuso. E invece non è così, vuol dire che l’interesse speculativo è forte».

Legambiente – «Cosa ne pensiamo? Niente di buono». Atos Scandellari, Legambiente Monza, giudica negativamente gli ultimi sviluppi della vicenda. «Si tratta di un impianto pericoloso e inquinante. Stiamo valutando che cosa fare per bloccare il progetto. Eravamo molto soddisfatti del parere negativo dalla Sovrintendenza, ma adesso non capiamo questo ricorso a Roma. Non si tratta di un progetto importante per l’autodromo. Cercheremo di annullarlo».

Italia nostra
– Di «netta contrarietà» parla anche Maurizio Oliva, di Italia Nostra. «Siamo stupiti per questo pronunciamento. Il Consiglio dei ministri si deve preoccupare d’altro, mentre trova il tempo per questo progetto. In sostanza, ha smentito un parere autorevole come quello della Sovrintendenza ai Beni architettonici. È una chiara scelta politica, presa in spregio a qualsiasi vincolo di tutela. Si parla di un impianto verde, con energie alternative. Ma perché realizzarlo nel Parco? Valuteremo quali azioni di contrasto intraprendere».
Davide Perego