Intervista al galleristaAlberto Montrasio

Intervista al galleristaAlberto Montrasio

Monza – In qualità di gallerista oltre che di appassionato d’arte e di membro del Comitato Premio d’arte città di Monza, Alberto Montrasio non parla solo di SerrOne e di Biennale giovani, della cui realizzazione è chiaramente e manifestamente soddisfatto. Parla anche di arte giovane, parla di possibilità per i giovani, parla di difficoltà ad affermarsi per chi vuole vivere d’arte, anche a seguito di costi esorbitanti e di pochi guadagni. Almeno per chi è ancora agli esordi, come la maggior parte degli artisti selezionati dai cinque critici per l’edizione 2009: “Manifestazioni come questa –spiega Montrasio- servono per incentivare i migliori, per non scoraggiarli, per invogliarli a continuare, pur tra tante difficoltà”. Una fra tutte, i costi: “Lo studio all’accademia, i perfezionamenti, i viaggi all’estero alla ricerca di nuove idee e i materiali per l’arte contemporanea costano tantissimo. Fino a qualche anno fa, tantissimi erano anche simili concorsi d’arte che, con un premio in denaro, permettevano ai meritevoli di continuare la carriera. Ora questi concorsi sono sempre più rari”. Anche nel caso del SerrOne Biennale giovani, tuttavia, non è previsto un premio, bensì un’acquisizione di alcune opere da parte del Comitato premio d’arte Città di Monza. Opere che, insieme a quelle acquisite nelle edizioni precedenti (esposte, peraltro, in un’apposita sezione del SerrOne), andranno ad arricchire le raccolte civiche d’arte: “Il Rotary ha acquisito, nel corso degli anni, una cinquantina di opere provenienti da queste occasioni d’esposizione, ma le occasioni per mostrarle al pubblico sono poche. Così abbiamo in programma per l’anno prossimo, in accordo con l’amministrazione, una mostra dedicata a tutte le nostre precedenti acquisizioni”. Raccolte che s’arricchiscono, quindi, d’anno in anno (meglio, s’arricchiscono di due anni in due anni) di arte giovane: “Oggi per i giovani ci sono tantissime possibilità d’espressione. Non ci sono più solo pittura e scultura, ci sono i video, le installazioni. Ho notato, però, anche un revival verso il figurativo e un ritorno alla buona pittura. A quella buona pittura che ha bisogno di una buona preparazione, condita di una profonda e attenta ricerca personale. I giovani sanno anche cogliere le opportunità che si presentano fuori dai confini nazionali. I giovani viaggiano. Ed è anche compito nostro, di noi, galleristi, offrire loro opportunità all’estero, magari con gallerie pilota, che fungano per loro da appoggio, da sostegno”. Senza dimenticare le possibilità espositive di casa nostra. Del nostro SerrOne, ad esempio: “Spero davvero diventi un appuntamento concreto a Monza. E’ una manifestazione che lungo il suo cammino ha trovato qualche ostacolo, ma siamo fiduciosi che da qui in avanti non ci saranno più inceppamenti. E’ un premio che parte da lontano, da un gruppetto di persone. Il Premio Monza era un premio importante, poi col tempo il Premio Lissone ci ha sicuramente superato, anche per qualità delle opere acquisite via via. Ma Monza merita di rifarsi. E questa è la sua occasione”.
Elena Lampugnani