Intervista a Valeriana Maspero,autrice della traduzione

Intervista a Valeriana Maspero,autrice della traduzione

Monza – Laureata in Storia e Filosofia, insegnante alla scuola media, per anni collaboratrice del nostro giornale e da sempre appassionata di storia locale, Valeriana Maspero, per prima si è cimentata nella traduzione del Chronicon Modoetiense.

Come ha avuto l’idea e anche il coraggio di affrontare la traduzione di duecento fogli del manoscritto di Bonincontro Morigia?
“Mi sono imbattuta la prima volta nel manoscritto conservato in biblioteca civica nel 2006, mentre stavo scrivendo la  storia di Monza. In quel momento ho capito che non esisteva traduzione, s enon di qualche pagina. Probabilmente quel latino del trecento ha sempre fatto paura ai grandi latinisti che potevano rischiare brutte figure. Ci voleva una ”massaia un po’ matta” come la sottoscritta per cimentarsi in un’impresa del genere. Ne ho parlato con il direttore della biblioteca che mi ha fornito le fotocopie e mi ha augurato buon divertimento”.

E’ stato divertente?
“Ho sempre amato il latino. L’ho insegnato quando era ancora obbligatorio alle medie, poi l’ho utilizzato spesso, un po’ come mi servo delle mie nozioni di francese, per gli studi di filosofia. Mi è sempre piaciuto leggere i testi direttamente in latino, così mi sono tenuta in esercizio”.

Ha trovato difficoltà nella resa linguistica?
“Ci sono delle influenze dialettali nel latino del Chronicon, vocaboli come “la pusterla” che è la porta. Poi ci sono anche delle finezze linguistiche: Morigia utilizza spesso verbi che vogliono dire una cosa e anche il suo contrario. Per questo alla fine del lavoro di traduzione ho chiesto ad una storica insegnante di latino dello Zucchi, Enrica Cantù, di rileggerlo. Mi ha promossa con un bel 7 e mezzo!”.

Cosa si deve aspettare il lettore dalla lettura del Chronicon?

“Il racconto di cinquant’anni della storia di Monza, ma non solo. In realtà sono anni pieni di avvenimenti, di battaglie sanguinose in tutta la Lombardia. Si parla di Milano, Cantù, Pavia, Lodi, le vicende vengono sempre narrate con un punto di vista monzese”.

A chi è rivolto il libro?
“Nei miei scritti ho sempre un intento divulgativo. Non mi interessava fare una lettura critica dell’opera, ma offrire uno strumento di facile lettura per chi vuole conoscere qualcosa di più della storia del Trecento e di Monza. Per questo ho ritenuto importante inserire alla fine del Chronicon un elenco dei personaggi che vengono citati nel libro con qualche nota biografica e una cronologia degli avvenimenti storici fino al 1355”.

Le curiosità più interessanti?
“Mi sono divertita molto con i nomi dei protagonisti dell’epoca: da Tincredo Scarilli, podestà di Monza a Ribaldone Tornielli, superbo signore di Novara è un elenco davvero curioso”.
Rosella Redaelli