"Internet, la rovina del settore"

Monza – Paese che vai, turismo che trovi: a Varedo la Tagliabue Viaggi, operativa dal 1986, si è occupata in larga misura, in quest’ultimo anno difficile, di prenotazione di biglietti aerei e traghetti per le principali destinazioni italiane, oltre, ovviamente, di promuovere vacanze sicure. <<La tipologia dei servizi offerti dalle agenzie turistiche cambia a seconda di dove l’attività è posizionata  – spiega il titolare Paolo Tagliabue -. In questa zona dove ci sono moltissimi immigrati ci vengono richiesti servizi di spostamento. Per quanto riguarda la prenotazione di pacchetti vacanze veri e propri posso solo dire una cosa: internet è una vera e propria rovina del settore. Non si contano più le persone che entrano in agenzia per farsi suggerire il viaggio da fare e poi se lo prenotano da soli. Non più tardi di qualche giorno fa una ragazza è entrata per avere informazioni su Formentera, ha  telefonato a una sua amica, con la quale avrebbe fatto il viaggio, e quella dall’altra parte le ha suggerito di scegliere  il pacchetto che costava di meno, acquistandolo non in una agenzia seria, ma in un esercizio che promuove  last minute dove non si è in grado di fornire garanzie adeguate ai clienti>>. Tutto ruota attorno a un problema di scarsa cultura dei turisti che sono disposti a spendere il meno possibile per viaggiare, non tenendo conto delle truffe e dei miraggi che ogni anno si vanno ad archiviare a fine stagione. <<Il fai da te o il low cost non sono la soluzione per risparmiare – prosegue l’agente -. Se poi si è lontani e si resta a piedi si rimpiange di non aver speso qualche 100 euro di più al momento della prenotazione. La vacanza può trasformarsi in un incubo. Magari on line da soli la gente prenota case che dicono essere a 100 metri dal mare e invece una volta arrivati sul posto sono distanti chilometri dalla spiaggia. Io credo che per la scarsa cultura che c’è chiunque possa creare un sito su internet completamente fasullo e promettere Santo Domingo a 300 euro,  che moltissimi clienti ci cascherebbero, con l’idea di fare l’affare della vita. I controlli su internet sono pressoché nulli. Il settore ha certamente bisogno di un ridimensionamento.  Anche le offerte sono molto cambiate: il turismo di massa ha portato a questo: una volta in villaggio si trovavano animatori qualificati, mentre ora le strutture prendono gli studenti universitari che vogliono arrotondare.  Oltre alla cultura adesso manca anche la richiesta di qualità. Il turismo d’élite è finito. Speriamo che con la crisi chiudano gli improvvisati e si faccia selezione>>.