Il sistema resta troppo inefficienteSciopero informatico dei medici

I medici lombardi aderenti allo Snami proclamano lo sciopero informatico per il 28 e 29 marzo: per due giorni chi aderirà alla protesta contro le inefficienze non invieranno al Sistema informatico socio sanitario i certificati.
Il sistema resta troppo inefficienteSciopero informatico dei medici

Monza – Imedici lombardi aderenti allo Snami (sindacato nazionale autonomo medici italiani) proclamano lo sciopero informatico per il 28 e 29 marzo. In pratica per due giorni i medici che aderiranno alla singolare protesta non invieranno al Sistema Informatico Socio Sanitario (SISS) nessuno dei certificati e delle prescrizioni che compileranno per i loro pazienti.I certificati di malattia per due giornbi non saranno inviati on line, ma compilati solo in forma cartacea.

Lo sciopero è stato messo a punto per protestare contro le infinite inefficienze del sistema SISS che non solo rallentano, l’attività del medico, ma gli impediscono la piena osservanza delle norme convenzionali e legislative. Si protesta anche contro le sanzioni economiche (decurtazione dell’1,15% dello stipendio) per il mancato raggiungimento dell’80% di prescrizioni on line attraverso il SISS, contro le sanzioni amministrative per il mancato invio on line dei certificati di malattia.  “Per ora stacchiamo la spina per due giorni-dicono allo Snami- ma se non avremo le risposte che chiediamo andremo avanti a tempo indeterminato”. Concorda con la forma di protesta Paolo Personeni, medico monzese di medicina generale con ambulatorio a Milano. “Sono stato fra i primi nel condividere il SISS adeguandomi ad esso, nonostante la contrarietà di molti colleghi- spiega- perché ritengo che il flusso di informazioni in tempo reale potrebbe permettere all’amministrazione centrale di gestire al meglio le risorse disponibili. Da qualche tempo però mi sono volontariamente scollegato perché ci si richiede di essere medici e al contempo esperti informatici”.

Dopo due anni di lavoro utilizzando il sistema, il medico monzese ha infatti scoperto che non avrebbe ricevuto alcun compenso perché non aveva effettuato tutti gli aggiornamenti richiesti. “Di fatto mi è stato detto con un ritardo di due anni che le informazioni che avevo costantemente inviato non erano utilizzabili perché non avevo adeguato il sistema. A questo punto ho detto basta e ho distaccato il collegamento con il Siss”. Rosella Redaelli