Il Malcantone resterà così com’èMonza si rimangia il cantiere

La riqualificazione dell'incrocio del Malcantone è rinviata a data da destinarsi: la realizzazione della rotonda, infatti, non è più in testa all'elenco delle priorità della Provincia di Monza e Brianza che punterà invece sulla Monza-Carate. Concorezzo e il Vimercatese sono stati beffati.
Il Malcantone resterà così com’èMonza si rimangia il cantiere

Concorezzo – La riqualificazione dell’incrocio del Malcantone è rinviata a data da destinarsi: la realizzazione della rotonda, infatti, non è più in testa all’elenco delle priorità della Provincia di Monza e Brianza che punterà, invece, ad avviare entro la fine del proprio mandato il completamento del tunnel che collegherà la Valassina alla Sp6 Monza-Carate. L’inversione di rotta è dettata dalla mancanza di fondi: quelli per il crocevia di Concorezzo sono tutti da reperire, mentre quelli per terminare il sottopassaggio provengono in buona parte da un vecchio finanziamento della Provincia di Milano.

Da Palazzo Isimbardi proviene anche il progetto, poi rivisitato dai tecnici di via Grossi, della sistemazione del Malcantone che dovrebbe rendere più sicura la zona, fluidificare il traffico e accorciare le code che si formano negli orari di punta. L’ultima versione del disegno prevede la formazione di quattro rotatorie nel giro di una manciata di chilometri, due in prossimità dell’incrocio e altre due sulla Sp2: la prima a Monza, all’altezza di via Pompei, e la seconda nei pressi del centro Colleoni di Agrate.

L’intervento, suddiviso in due lotti, richiederebbe 4.000.000 di euro comprensivi anche dell’allargamento di alcuni tratti della carreggiata, della creazione di piste ciclabili e delle risorse necessarie a espropriare diversi terreni. «Il progetto – precisa l’assessore brianzolo alla Viabilità Francesco Giordano – non è stato cancellato né scavalcato da altri. Rispetto all’ultimo Piano triennale delle opere pubbliche abbiamo, però, dovuto rivedere le nostre priorità.

Abbiamo optato per la Sp6 per una serie di motivi, non solo economici: il tunnel sotto via Boito, infatti, diventerà indispensabile con l’apertura della Pedemontana e faciliterà i tragitti delle ambulanze dirette all’ospedale San Gerardo. Non può, oltretutto, restare incompiuto: sarebbe un inutile spreco di denaro e di materiale». A questo punto i pendolari che attraversano ogni giorno il Malcantone devono sperare che a luglio la Provincia di Monza riesca a vendere le proprie azioni in Serravalle: l’incasso previsto di una quarantina di milioni di euro consentirebbe, infatti, all’ente di far partire una serie di interventi altrimenti destinati a rimanere al palo.

«In ogni caso – aggiunge Giordano – a Concorezzo i cantieri non apriranno né nel 2013, né nel 2014 anche perché siamo legati al rispetto del Patto di stabilità. Se il nostro ente sarà destinato a sparire lasceremo il faldone con il progetto preliminare in eredità a chi verrà dopo di noi e qualcuno se ne farà carico». La riqualificazione e la messa in sicurezza della Sp 2 sembrano, quindi, destinati a passare ancora di volta di mano in mano come avvenuto nel 2009.
Monica Bonalumi