«Il 2009 è stato un buon anno?»Yamaha, rabbia dei cassintegrati

Lesmo – Stupore e rabbia. «Siamo esterrefatti di fronte a una dichiarazione simile di Yamaha. Ci sentiamo presi in giro e chiediamo l’intervento delle istituzioni e del governo». Lo ha affermato deciso Angelo Caprotti, ex delegato rsu della multinazionale, dopo aver preso atto del comunicato diramato dall’azienda dei tre diapason sul bilancio dell’ultimo anno. Un documento in cui l’azienda nipponica ha fatto presenti i dati di vendita e di fatturato dell’anno 2009, oltre ai diversi successi ottenuti nei diversi campionati motociclistici (MotoGP e Superbike su tutti), mettendo in luce i miglioramenti fatti nell’anno appena concluso. Nel documento si affermava l’aumento delle quote di mercato dell’1,28% in più rispetto al 2008 in Italia tornando ad essere leader del settore. Lo scritto non ha certo lasciato indifferenti i 66 cassaintegrati di Yamaha Motor Italia.

«Siamo veramente sconcertati – ha dichiarato Gigi Redaelli, segretario generale di Fim Cisl di Monza e Brianza – Un comunicato del genere da parte dell’azienda dimostra una volta di più, che la crisi paventata in diverse occasioni dai vertici italiani non era così forte come volevano farci credere. Inoltre si sarebbe potuto gestire tutta la situazione in modo meno drammatico e magari arrivare a una cassa integrazione ordinaria e non straordinaria».

La situazione potrebbe dare adito ad ulteriori sviluppi. Nel frattempo continua l’operazione di riqualificazione, che procede a passo spedito. Il progetto per la produzione di auto elettriche promosso da un pool di imprenditori per riassumere tutte le maestranze che sono state tagliate da Yamaha è ancora senza una sede dove far partire l’attività. La scorsa settimana la rappresentante della cordata di investitori del progetto, sta prendendo in esame diversi siti e capannoni in Brianza tra Vimercate, Oreno e Ornago per arrivare a concludere il tutto entro una quindicina di giorni. La sede di lavoro resta la priorità assoluta.
Michele Boni