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Monza – La piazza dell’arengario così come la vicina piazza San Paolo e quella del Carrobiolo sono sgombere di auto da poco più di sette giorni, e i monzesi non sanno ancora cosa pensare di questa brusca virata dell’amministrazione comunale, che dallo scorso 15 giugno ha promesso (e mantenuto) tolleranza zero contro i contravventori. Nessuno escluso. Nemmeno i disabili o gli accompagnatori muniti di apposito permesso potranno più parcheggiare i loro mezzi, e neppure fermarsi. Pena una multa di 38 euro per divieto di sosta. Ed è proprio su questo punto che le opinioni dei cittadini si dividono, tra chi appoggia in pieno il pugno di ferro adottato dal governo della città, e chi invece approverebbe maggiore tolleranza proprio per i portatori di handicap.

Le opinioni – «Credo che il provvedimento adottato dal Comune sia esagerato – commenta Sergio Falcelli -. Certo è giusto verificare la validità dei permessi distribuiti forse con troppa disinvoltura negli anni passati, e verificare caso per caso, ma davanti all’effettiva necessità penso sia opportuno valutare caso per caso e, se necessario, fare anche delle eccezioni». Occorre «più elasticità», dice Michela Di Giacomo, che aggiunge: «Almeno i disabili dovrebbero avere accesso al centro, piazze comprese. Anzi, credo sarebbero opportuni dei posti riservati ai disabili proprio in piazza dell’arengario». Un’idea che piace anche a Giuseppina Galbiati, che però ammette di apprezzare molto le piazze del centro, e soprattutto quella dell’arengario, finalmente libere dalle auto. Così come Shirley che dice: «È giusto che la piazza sia libera – precisando però -. Non sono d’accordo che a farne le spese siano i portatori di handicap». Perentorio è il parere di Giuseppe Montrasio che sentenza: «È giustissimo. Era ora che il Comune si decidesse a intervenire. La piazza deve rimanere sgombera e questo deve valere per tutti».

I negozianti
– Un provvedimento che non tocca soltanto i portatori di handicap, ma anche i tanti negozi che si affacciano sulle piazze coinvolte dall’ordinanza. Anche per i mezzi dei fornitori l’accesso è off limits. «È assurda un’idea di questo tipo – tuona Lele Duse, titolare dell’omonima farmacia -. Ogni giorno da me arrivano otto grossisti, che sono costretti a lasciare il camion in via Italia o Carlo Alberto, perdendo così tempo inutilmente. Perché non consentire più il carico e scarico, vigilando che vengano rispettati gli orari di consegna. È un’ordinanza arrogante e sbagliata, che non tiene in alcuna considerazione non solo le difficoltà dei portatori di handicap, ma anche le necessità di noi negozianti».