I funerali di Salvatore CaizzaSeregno, l’addio al Lazzaretto

È stato officiato a Seregno, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto, il funerale di Salvatore Caizza, il settantunenne ritrovato cadavere venerdì scorso a sei giorni dalla scomparsa.
I funerali di Salvatore CaizzaSeregno, l’addio al Lazzaretto

Seregno – È stato officiato lunedì, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine Addolorata al Lazzaretto a Seregno, il funerale di Salvatore Caizza, il settantunenne ritrovato cadavere venerdì scorso, in un appezzamento di terreno nel circondario del cimitero maggiore di via Reggio, a sei giorni di distanza dalla sua scomparsa e, come certificato dalla visita esterna del corpo effettuata sabato dal suo medico di base, il dottor Mauro Antonio Di Mauro, anche dal suo decesso. Tanti sono stati gli amici che hanno voluto stringersi nella circostanza alla moglie Antonia e alle figlie Maria e Cristina, evidentemente provate dal dolore.
«Capita che di fronte a un avvenimento della vita non si riesca a dare una risposta – ha spiegato nell’omelia don Gabriele Villa, il giovane celebrante – Di fronte al mistero della morte, però, la sola risposta possibile è la preghiera, una preghiera intensa. Il cuore del Signore è misericordioso e capace di lenire la sofferenza di chi gli si affida. Noi gli affidiamo Salvatore, chiedendogli di ricordare il bene che ha compiuto, di essere misericordioso verso i suoi sbagli e di consolarci nella fatica del distacco terreno. Sappiamo che un giorno ci ritroveremo».

La salma di Caizza è ora destinata alla cremazione: come era suo desiderio, le sue ceneri saranno poi tumulate nel camposanto di Desio, nella stessa tomba che già ospita la madre, cui l’uomo era legatissimo. Da quanto è emerso a seguito del ritrovamento, sembra che la baracca dove l’anziano si era rifugiato dopo l’allontanamento volontario dalla sua abitazione di via Cilea 8 fosse nella sua disponibilità, se non addirittura di sua costruzione. Nessuno tra parenti e conoscenti ne ha però segnalato l’esistenza agli inquirenti che conducevano le ricerche, convinti probabilmente che il pensionato, morto per un infarto, avesse optato per altre mete, in primis la zona dell’agrigentino di cui era originario.
P.Col.